GIUSTIZIA CIVILE, OUA: UN SECCO NO ALL’IPOTESI MINISTERIALE
DI “MEDIAZIONE” SULLA CONCILIAZIONE CON LA PREVISIONE
DELL’ASSISTENZA OBBLIGATORIA DELL’AVVOCATO
SOLO PER I PROCEDIMENTI DI ALTO VALORE
Maurizio de Tilla, presidente Oua: “L’ipotesi di “compromesso” anticipata sui giornali mortifica i diritti dei cittadini, favorisce solo i grandi studi e affossa la quasi totalità degli avvocati. Si apra un vero tavolo di confronto, la base di partenza è il rispetto della Costituzione e della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea: il primo passaggio l’eliminazione dell’obbligatorietà della mediaconciliazione deliberata al’unanimità dal Congresso Nazionale Forense e ribadita dall’intera avvocatura con l’astensione dalle udienze e le manifestazioni nazionali pubbliche tenutesi a Roma ”
L’Organismo Unitario dell’Avvocatura-Oua, alla vigilia dell’incontro tra alcuni presidenti di ordini forensi e il Ministro della Giustizia, Angelino Alfano, sulle possibili modifiche della mediaconciliazione obbligatoria, boccia l’ipotesi di mediazione anticipata sui giornali oggi.
Per Maurizio de Tilla, presidente Oua, non ci sono dubbi: «Un secco no all’ipotesi “ministeriale” di “mediazione” sulla media-conciliazione con la previsione dell’assistenza obbligatoria dell’avvocato solo per i procedimenti di alto valore. La proposta anticipata sui giornali mortifica i diritti dei cittadini, favorisce solo i grandi studi e affossa la quasi totalità degli avvocati».
«Comprendiamo – continua il presidente Oua - il tentativo, a titolo personale, di alcuni ordini di aprire una trattativa, ma il dialogo deve partire da basi chiare, deve essere inclusivo e rappresentativo degli oltre 200 mila avvocati che hanno protestato in questi mesi e non può essere al ribasso».
«Altrimenti – conclude de Tilla - andiamo incontro ad un’altra soluzione pasticciata, oltretutto in attesa della decisione della Corte Costituzionale! Si apra un vero tavolo di confronto con l’Oua, il Cnf, le Associazioni forensi e i 150 Consigli dell’Ordine che hanno aderito all’astensione.
La base di partenza è il rispetto della Costituzione e della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea: il primo ineludibile passaggio l’eliminazione dell’obbligatorietà della mediaconciliazione».
(Da oua.it del 10.5.2011)