In occasione delle assemblee e degli incontri della settimana scorsa, l’Organismo Unitario dell’avvocatura-Oua ha ricevuto un ulteriore e deciso sostegno da parte dei Consigli degli ordini degli avvocati e dalle associazioni forensi nella battaglia contro la obbligatorietà della mediaconciliazione.
Per Maurizio de Tilla, presidente Oua, che proprio oggi parteciperà a un altro convegno su questo tema a Cosenza, è la conferma del largo consenso raccolto in queste settimane, ma anche, sottolinea, «la dimostrazione che nell’avvocatura non c’è una scontro tra oltranzisti e trattativisti, ma solo un errore di valutazione da parte di alcuni che ha permesso al ministro di Giustizia, Angelino Alfano di poter alimentare una sterile polemica. Devo registrare – continua, soddisfatto, il presidente dell’Oua in una lettera inviata a tutta l’avvocatura - che nei “tre giorni” trascorsi a Roma, con incontri separati e congiunti, si sono fatti progressi per la predisposizione di un’azione unitaria di CNF ed OUA. Il 90 per cento degli Ordini e delle Associazioni – aggiunge - sostiene che la voce comune ed unitaria va affidata esclusivamente alle due massime istituzioni. Negli incontri con la Politica la contemporanea presenza dell’OUA, insieme al CNF, è fondamentale per garantire qualsiasi iniziativa unitaria dell’Avvocatura. Per de Tilla quindi, «qualsiasi iniziativa legislativa va concordata e non deve pregiudicare (il che sarebbe gravissimo, sottolinea) le questioni sollevate dall’OUA, dagli Ordini e dalle Associazioni ricorrenti e rimesse davanti alla Corte Costituzionale (v. gli effetti perversi di una possibile sanatoria del vizio di eccesso o difetto di delega legislativa). Non credo che da questa linea ci si possa discostare nel dialogo con il Ministero.
In quanto alle proposte, l’Oua ricorda che circa 150 Ordini sia con delibere, cioè le Unioni regionali della Campania, del Lazio, dell’Emilia Romagna, della Sicilia (in allegato), oppure intervenendo nel corso delle assemblee di Roma, tra questi quelli della Puglia, della Toscana e della Sardegna, del Piemonte, nonché numerosi Ordini della Lombardia, della Calabria, della Basilicata, della Liguria, dell’Abruzzo, del Molise e delle Marche e quasi tutte le Associazioni, in rappresentanza di 200 mila avvocati hanno espresso con determinazione che la richiesta prioritaria dell’avvocatura è l’abrogazione integrale (e non parziale) della obbligatorietà della mediaconciliazione.
«Vi confermo –conclude de Tilla- che l’OUA insieme ad Ordini ed Associazioni è impegnata nel prospettare in tutte le sedi la incostituzionalità del d.lgs. n. 28/2010 e il contrasto con l’art. 47 della Carta Europea dei diritti fondamentali. Il Ministro Alfano se vuole realmente concordare con l’avvocatura, nelle sue rappresentanze istituzionali e politiche, il testo di modifica del predetto decreto legislativo farà bene a sospenderne subito – con decreto legge del Governo – la operatività per tutte le materie indicate nell’art. 5».
(Da Mondoprofessionisti del 24.5.2011)