Nei giorni scorsi, nei locali del Consiglio dell’ordine
avvocati di Catania, si è riunito il Coordinamento delle associazioni forensi
operanti nelle sezioni distaccate del tribunale di Catania, costituitosi nei
mesi scorsi, al fine di discutere ed adottare tutte le misure necessarie per
scongiurare la chiusura delle sette sezioni, ovverosia Acireale, Adrano,
Belpasso, Bronte, Giarre, Mascalucia e Paternò, presiedute rispettivamente dagli
avvocati Grassi Bertazzi, Politini, Spampinato, Uccellatore, il nostro Fiumanò, Scalia ed
Asero.
All’ordine del giorno l’eventualità di proporre apposito
ricorso avverso il provvedimento del presidente del tribunale di Catania, di
fatto anticipatorio del paventato accentramento alla sede centrale etnea dei
procedimenti cautelari e monitori, provvedimento peraltro già formalmente
avversato dall’Avvocatura catanese in sede di Consiglio giudiziario.
Il provvedimento presidenziale, infatti, comporterebbe
sostanzialmente il ridimensionamento di importanti uffici giudiziari di
prossimità, così allontanando la giustizia dai cittadini e facendo aumentare
ulteriormente i già esorbitanti costi che implica il ricorso alla giustizia
civile.
Al termine dell’incontro gli avvocati hanno stabilito di
chiedere un parere ad un collega amministrativista. Tale parere è stato
acquisito e a giorni si concretizzerà l’azione legale.
Già in sede d’inaugurazione dell’anno giudiziario, le
associazioni forensi locali avevano chiesto di utilizzare la proroga di cinque
anni, prevista dal d.lgs. n. 155/2012, in modo da mantenere per tale periodo le
funzioni delle sezioni distaccate, soprattutto in considerazione che il
tribunale di Catania, di per sé materialmente insufficiente a garantire un
normale andamento del servizio giustizia, non è in grado di assorbire –come rilevato
nella stessa sede anche dal Presidente della Corte d’appello- le migliaia di
fascicoli provenienti dalle sette sezioni.
Al riguardo, i rappresentanti delle associazioni forensi
territoriali hanno preso atto con soddisfazione che il Consiglio dell’ordine,
presieduto dall’avv. Maurizio Magnano di San Lio, facendo propria tale
richiesta di proroga quinquennale, ha deliberato di formalizzarla al ministro
della Giustizia.