Una "idea di magistrato avulso da frequentazioni inopportune, dalla ricerca di vetrine di visibilità e da coinvolgimenti esterni può sembrare anacronistica e fuori dal tempo. Ma rimane l'unica via praticabile per evitare che il magistrato non abdichi alla sua fondamentale funzione di garanzia e di controllo della legalità, che costituisce il fondamento del suo ruolo istituzionale, venendo meno al dovere di essere soggetto soltanto alla legge".
Così argomenta il presidente della corte d'appello di Roma, Santacroce, nella sua relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario.
Poco prima, nel documento, aveva spiegato che "il magistrato deve manifestare ogni giorno la sua indipendenza, accettando anche una serie di limitazioni alla sua vita privata. Non si dimentichi che non c'è potere senza responsabilità".
(Da TMNews del 28.1.2012)