L’Organismo Unitario dell’Avvocatura (Oua) esprime un giudizio parzialmente positivo sugli emendamenti approvati dalla Commissione Giustizia del Senato.
Per Maurizio de Tilla, presidente Oua, «prevale il buonsenso, almeno fino al momento; si eliminano alcune delle storture contenuto nel decreto originario e si ritorna a mettere al centro della norma la tutela del cittadino e il diritto di difesa oltre che il buon funzionamento del processo civile, sul quale, però c’è ancora molto da fare».
“Gli emendamenti approvati – continua il presidente Oua - recepiscono alcune delle osservazioni espresse nel corso dell’audizione dell’Avvocatura presso la Commissione Giustizia. È, innanzitutto, positivo l’emendamento approvato finalizzato a sopprimere quelle norme del Decreto Legge destinate a disciplinare le crisi da sovraindebitamento, prevedendone la sostituzione con le disposizioni del Disegno di legge presentato dal Senatore Centaro già approvato in prima lettura dal Senato ed allo stesso Senato rimesso, a seguito delle modifiche introdotte dalla Camera dei Deputati”.
«Ma andiamo nel merito degli ulteriori argomenti – aggiunge De Tilla. - Positivi tutti gli emendamenti finalizzati ad eliminare, ovvero a rendere meno gravi per il cittadino, le conseguenze della mancata partecipazione al procedimento di mediazione. Anche se la nostra proposta principale continua ad essere l’abrogazione dell’obbligatorietà della media-conciliazione, un sistema fallimentare, ingiusto e all’esame della Corte Costituzionale e della Corte di Giustizia Europea. Registriamo, inoltre, un importante passo in avanti sulla riforma del giudice laico; è stato presentato, infatti, un emendamento che prevede la delega al Governo in materia di ordinamento della Magistratura Onoraria».
«Infine – sottolinea – bene tutti quegli emendamenti approvati che mirano alla soppressione della norma che impone alla parte di presentare un’istanza a propria firma per la prosecuzione dei giudizi di impugnazione pendenti da tre anni e quelli che riguardano l’istanza di trattazione delle cause pendenti in Corte d’Appello e presso la Corte di Cassazione».
L’OUA, invece, esprime forte contrarietà all’emendamento, a firma dei Senatori Centaro e Caliendo, che, senza che vi sia stato alcun confronto, mira ad introdurre il sistema della motivazione della sentenza civile “a pagamento”.
Per de Tilla sarebbe, «l’ennesimo tentativo di incentivare la deflazione del contenzioso, esclusivamente attraverso l‘innalzamento indiscriminato dei costi di accesso alla Giustizia. Così come netta opposizione alla proposta del Governo che prevede la possibilità che la prova testimoniale sia svolta dai Cancellieri, fuori dall’ordinario orario d’ufficio e con costi aggiuntivi – anche rilevanti – per le parti».
«Si tratta di ulteriori balzelli – conclude de Tilla – finalizzati a rendere ancora più costoso l’accesso alla giustizia civile».
Comunicato stampa del 25.1.2012