A fronte di un aumento esponenziale dei costi di
accesso alla giustizia (+ 47% di aumento del contributo unificato in 12 anni)
il sistema giustizia continua ad essere inefficiente. Le misure messe in atto
finora non sono state efficaci e vanno verso un razionamento della
giurisdizione che a parole non nega il diritto dei cittadini ma ne condizione
l’effettività. È stata questa l’analisi del vicepresidente del Consiglio
nazionale Forense, Ubaldo Perfetti, intervenuto ieri (giovedì, NdAGANews) al convegno organizzato da
Confindustria “Giustizia civile tra riforme e ritardi: la necessità di un
sistema efficiente”. Circa la questione della prossima entrata in vigore della
nuove edizione della mediazione obbligatoria (se pur limitata a 4 anni),
Perfetti ha fornito alcuni dati che mettono in dubbio la portata deflattiva della
misura: dal marzo 2011 al dicembre 2012 (quando era in vigore la mediazione
obbligatoria) i procedimento andati a buon fine (ossia conclusi con l’accordo
di conciliazione) sono stati appena l’11,82%. “Il decreto “del fare”, peraltro,
introduce un’altra mediazione destinata a riguardare, surrettiziamente, tutte
le materie: quella che può essere imposta alle parti dal giudice, valutate le
circostanze della causa” - ha spiegato Perfetti - siamo peraltro costretti a
verificare con stupore che, proprio alla vigilia dell’entrata in vigore della
revisione della geografia giudiziaria che comporterà la chiusura a regime del
ben 47% degli uffici giudiziari, che sta creando tanta tensione sul territorio,
dalla Confindustria giunga la proposta di ampliare la competenza del Tribunale
delle imprese. Secondo l’Avvocatura questo non corrisponde alla necessità di un
confronto sereno tra gli operatori per individuare soluzioni che siano
realmente corrispondenti all’interesse generale del Paese”.
(Da Mondoprofessionisti del 13.9.2013)