Sì
dell'Aula della Camera al ddl di delega al governo della riforma del processo
penale. Il testo, approvato con 314 voti a favore, 129 contrari e 51 astenuti,
passa al Senato. Forza Italia si è astenuta, contro hanno votato M5S, Lega e
Sel.
M5s
imbavagliati in Aula
Prima
del voto finale è andata in scena la protesta del Movimento 5 stelle nell'Aula
della Camera. I deputati del gruppo M5S si sono infatti coperti la bocca con un
bavaglio per esprimere la loro contrarietà alle norme sulle intercettazioni,
mentre parlava Vittorio Ferraresi, relatore di minoranza in commissione
Giustizia.
Ok
ai limiti su pubblicabilità intercettazioni
Ieri
l'aula di Montecitorio ha approvato l'articolo del Ddl penale che delega il
governo a disciplinare le intercettazioni. Le nuove norme dovranno evitare la
pubblicazione di conversazioni irrilevanti ai fini dell'indagine e che
riguardano persone completamente estranee, attraverso una selezione del
materiale relativo alle intercettazioni. Non ci sarà però un'udienza filtro.
Nessuna pena detentiva a carico dei giornalisti. Prevista la delega per punire
(fino a 4 anni) la diffusione di registrazioni fraudolente diffuse per causare
un danno a reputazione e immagine. Resta salvo l'esercizio del diritto di
difesa e del diritto di cronaca.
La
protesta del M5s
Dopo
il voto finale, il Guardasigilli Andrea Orlando nominerà una commissione
ministeriale di magistrati, avvocati e giornalisti per cominciare a mettere
nero su bianco l'articolato. I nomi li ha già in tasca e assicura che «faranno
giustizia di molte illazioni circolate in questi giorni». Lo ha ribadito in
Aula anche la relatrice Donatella Ferranti (Pd), precisando che chi parla di
bavaglio «fa demagogia» perché con la riforma si vuole tutelare solo «chi è
estraneo alle indagini». La
Federazione della stampa ne «prende atto» ma continua a
definire la delega «una minaccia per il diritto di cronaca». Durissimi i 5
Stelle: «Cosa è cambiato da quando queste cose le portava avanti Berlusconi ad
ora che le porta avanti Renzi?» ha attaccato ieri Alfonso Bonafede rivolto ai
banchi del Pd. «Berlusconi difendeva se stesso dalla giustizia, voi difendete
tutta la casta. Lui colpiva solo i giornalisti che lo attaccavano, voi mettete
il bavaglio a tutta la stampa italiana».
(Da ilsole24ore.com del
23.9.2015)