IL NEOPRESIDENTE MARINO: “UN GIUDIZIO POSITIVO PER L’APPROVAZIONE DEFINITIVA DELLA RIFORMA FORENSE. E’ IMPORTANTE IL LAVORO SVOLTO NEL PARLAMENTO TRASVERSALMENTE DALLE FORZE POLITICHE. DOPO OLTRE 70 ANNI SI CAMBIA. CERTO, NELLA PROSSIMA LEGISLATURA SARANNO NECESSARI DIVERSI AGGIUSTAMENTI, SOPRATTUTTO PER QUANTO RIGUARDA LA TUTELA DEI GIOVANI, MA FINALMENTE SI BLOCCA IL PROCESSO DI AGGRESSIONE ALLA PROFESSIONE DI AVVOCATO CON LE CONTINUE POLITICHE POPULISTE DI DEREGULATION”
Si è tenuta oggi (lo scorso 21 Dicembre, NdAGANews), a Roma, la prima Assemblea dei delegati dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura, eletti nel corso dell’ultimo Congresso Forense di Bari.
L’assise di 84 componenti (48 sono quelli di prima nomina, 18 le donne) ha provveduto a rinnovare i vertici della rappresentanza politica degli avvocati italiani. Questo l’esito della votazione a maggioranza assoluta: presidente Nicola Marino del Foro di Foggia, poi vice presidenti, Filippo Marciante del Foro di Sciacca e Maria Grazie Bosco del Foro di Milano. Quindi: Segretario, Paolo Maldari del Foro di Roma e Tesoriere, Marzio Pecci del Foro di Rimini. Fanno parte della Giunta anche: Caterina Cabiddu del Foro di Oristano, Fabio Sportelli del Foro di Venezia, Silvana Vassalli del Foro di Lanciano e Lucio Chimento del Foro di Cosenza.
Il presidente dell’Organismo Unitario, Nicola Marino, ha quindi, ricordato, alcuni degli aspetti positivi della riforma sui quali è stato forte l’impegno profuso dall’Oua: «Tante battaglie, anche con molti giorni di sciopero, ma alla fine, con il voto di oggi, diversi problemi sono stati risolti a partire dalla delegificazione dell’ordinamento forense, ma, per citare alcuni aspetti in concreto, anche con l’esclusione dei soci di capitale e del preventivo obbligatorio, l’introduzione di un procedimento innovativo in tema di fissazione dei parametri e della consulenza legale esclusiva (ecc). Certo, rimangono aperte diverse altre questioni, la prima tra tutte il nodo dell’accesso e del numero programmato all’università. Così come la definizione di adeguate tutele per i più giovani, tutti impegni per il prossimo futuro che l’Oua assume».
Il presidente dell’Oua, nel suo intervento nel corso dei lavori, ha voluto, poi, sottolineare il momento di crisi generale che attraversa il Paese e la professione di avvocato: «I giovani, qualora malauguratamente decidessero di intraprendere la nostra professione, si troveranno di fronte ad una realtà ben diversa da quella che si prospettava ai nostri occhi quando abbiamo mosso i primi passi da tirocinanti prima e avvocati poi.
La figura dell’Avvocato, infatti, troppo spesso ormai non è considerata quale sinonimo di cultura, affidabilità e competenza nell’interesse primario dei cittadini. Forse perché ormai siamo davvero tanti, forse troppi, ma sicuramente perché le stesse maglie della nostra legge professionale si sono dimostrate fin troppo larghe e inadeguate di fronte al complesso panorama di lavoro che oggigiorno si staglia davanti ai nostri occhi».
«Per poter guardare al futuro con ottimismo – continua - e sperare di disegnare per l’Avvocatura un volto nuovo, attuale e competitivo è indispensabile credere che cambiare si può e si deve. Le novità vanno affrontate con coraggio e serietà, per far capire ai nostri interlocutori istituzionali che la nostra categoria non teme il cambiamento, ma che questo deve essere accompagnato dalla logica del confronto».
«Il nostro impegno, nel prossimo biennio, in attuazione delle mozioni approvate dal Congresso Nazionale di Bari – aggiunge il presidente Oua – è quello di lavorare su questi temi: l’Avvocatura come soggetto costituzionale; il riordino della geografia giudiziaria, gli sviluppi sulla media conciliazione, l’accesso alla facoltà di Giurisprudenza ed all’esame di abilitazione alla professione di avvocato, la difesa dei diritti del cittadino, anche mediante riduzione del costo del contributo unificato, che attualmente comprime l’esercizio del legittimo diritto di difesa in sede giudiziaria».
Comunicato Stampa OUA del 21.12.2012