Il 25 gennaio 2013, presso la Suprema Corte di Cassazione, si svolge la cerimonia d'inaugurazione dell'anno giudiziario.
Con la riforma dell’ordinamento giudiziario del 2005 è stata modificata la cerimonia d’inaugurazione dell'anno giudiziario.
Prima del 2005, per ogni anno giudiziario, il Procuratore generale della Repubblica presso la Corte Suprema di Cassazione comunicava al Presidente della Repubblica, una relazione generale sull’amministrazione della giustizia e i procuratori generali presso le corti d’appello comunicavano al Consiglio superiore della magistratura e al Ministro della giustizia la relazione per il proprio distretto. Questo in conformità all’articolo 86 del regio decreto n. 12 del 1941, più volte modificato.
Anche il Ministro della giustizia riferiva, per ogni anno giudiziario, sull’amministrazione della giustizia, come prevedeva l’articolo 87 del regio decreto n. 12 del 1941.
A partire dal 2006, il Ministro della giustizia rende comunicazioni alle Camere, sull’amministrazione della giustizia nel precedente anno e sugli interventi per l’organizzazione e il funzionamento dei servizi – interventi previsti dall’art. 110 della Costituzione – per l’anno in corso.
La Corte di cassazione e le corti d’appello si riuniscono successivamente in forma pubblica e solenne – cioè debbono partecipare tutte le sezioni, i procuratori generali, i magistrati delle procure generali e i rappresentanti dell’Avvocatura – per ascoltare la relazione generale del Primo Presidente della Corte di cassazione e le relazioni per i singoli distretti dei Presidenti di corte d’appello.
La cerimonia dell’inaugurazione dell’anno giudiziario in Cassazione avviene alla presenza del Presidente della Repubblica.
Essendo la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario occasione di pubblico dibattito sull’amministrazione della giustizia, possono intervenire i rappresentanti degli organi istituzionali, cioè titolari di pubblici poteri, il Procuratore generale e i rappresentanti dell’Avvocatura. Questo è quanto prevede l'articolo 2, comma 29, della legge n. 150 del 2005.
(Da giustizia.it)