giovedì 27 gennaio 2011

Utilizzo del telefono per fini privati: non è peculato se la chiamata è breve

La Suprema Corte, con sentenza n. 256 del 10 gennaio 2010 ha affermato che il dipendente pubblico, che utilizza per fini personali il telefono di sevizio, può essere condannato per peculato, soltanto quando sia provata l'effettiva esistenza di un danno economico per la P.A..
Nel caso in questione, la Corte di Appello di Catania riformando in parte la decisione del giudice di primo grado ha dichiarato colpevole del reato di peculato continuato un funzionario pubblico, nel caso di specie un sottoufficiale dei carabinieri, per aver utilizzato il telefono di servizio per numerose telefonate private.
La Suprema Corte ha annullato la condanna e rinviato la decisione ai giudici di appello.
La Cassazione ha ribadito che, ai fini della configurazione del reato di cui si tratta, le cose oggetto di peculato devono necessariamente avere un valore economico rilevante.

(Da Avvocati.it del 27.1.2011)