Nel caso in questione un operaio si è rivolto alla Cassazione, dopo essere stato licenziato per aver timbrato il cartellino al posto di un collega.
Il lavoratore aveva impugnato la misura di fronte al Tribunale, che gli aveva dato ragione.
I giudici di legittimità hanno affermato che tale condotta “è idonea a ledere irrimediabilmente il vincolo fiduciario caratterizzante il rapporto fra le parti, evidenziando il deliberato e volontario tentativo di trarre in inganno la datrice di lavoro".
(Da Avvocati.it del 14.12.2010)