La Corte di Cassazione, con sentenza n. 24138 del 29 novembre 2010, ha affermato che è da ritenersi legittimo il licenziamento del lavoratore che falsamente attribuisce al datore di lavoro una condotta violenta.
Nel caso in questione, un’operaia dopo essere stata ripetutamente invitata dal datore di lavoro a tornare nella propria posizione lavorativa, è stata presa per un braccio con l’intento di essere riaccompagnata sul posto. La donna ha però reagito urlando e recandosi al pronto soccorso dove ha denunciato l’imprenditore per percosse.
La lavoratrice, si è rivolta al Tribunale ordinario e alla Corte di Appello per ottenere l’annullamento del licenziamento disciplinare intimatole dal datore di lavoro, ma i rispettivi giudici hanno rigettato tale richiesta.
Successivamente, si è rivolta alla Cassazione che ha rigettato il ricorso.
I giudici supremi, pur ritenendo sbagliato l’atteggiamento del datore, hanno ritenuto che non sussistessero le percosse e l’infortunio
Conseguentemente il licenziamento è da considerarsi legittimo.
(Da Avvocati.it del 13.12.2010)