Il presidente del Consiglio Nazionale Forense Guido Alpa, in data 17 giugno, ha inviato una lettera al Ministro Cancellieri in cui vengono evidenziate le forti criticità delle norme sulla giustizia contenute nel «decreto del fare», approvato in Consiglio dei Ministri lo scorso sabato 15 giugno.
In sostanza, nella missiva viene richiesto un incontro il prima possibile tra il CNF, i presidenti dei 26 Ordini forensi distrettuali in rappresentanza del territorio, l’OUA e lo stesso Ministro, per ripristinare un confronto sui necessari e organici interventi in materia di giustizia.
Il CNF, con la lettera inviata al Guardasigilli, ha ribadito la propria contrarietà al metodo adottato dai Governi via via succedutisi, di intervenire con decretazione d’urgenza sulla giurisdizione e sull’accesso dei cittadini alla giustizia; e «senza un preventivo confronto con la Istituzione che rappresenta coloro che esercitano il ministero della difesa».
Mediazione obbligatoria, a volte ritornano. Il presidente Alpa ha, inoltre, espresso «sconcerto» per la reintroduzione della obbligatorietà della mediazione. Anche perché – si legge nella lettera - «non risolve il problema la iscrizione dei diritto degli avvocati nel registro dei mediatori».
Magistrati onorari in Corte d’appello. Per quanto riguarda invece il reclutamento di magistrati onorari per le Corti d’appello, il CNF ritiene non sufficienti i criteri di selezione, «che dovrebbero esser rigorosi per evitare l’infelice esperienza delle sezioni stralcio».
Funzioni paragiurisdizionali e nuove proposte. Il decreto, infine, non si cura della funzione sussidiaria dell’avvocato rispetto alla possibile devoluzione di funzioni di tipo «paragiurisdizionale», che potrebbero ben riguardare l’Avvocatura. «Senza contare» - si afferma - «che il CNF, mosso dalla ferma volontà dell’Avvocatura di cooperare all’amministrazione della giustizia, ha proposto innovativi istituti per deflazionare il carico giudiziario, a costo zero per lo stato, come la negoziazione assistita, la translatio judicii ai procedimenti arbitrali (il passaggio della controversia, a determinate condizioni, dal giudice alle camere arbitrali), senza che dal Ministero sia giunta alcuna risposta».
(Da dirittoegiustizia.it del 18.6.2013)