Camere Civili: il ministro ci convochi
prima del varo del decreto.
Aiga: la mediazione obbligatoria
è ancora una volta un inutile costo
“Ancora una volta si è seguita la vecchia via dell’adozione di provvedimenti estemporanei ed improvvisati, calati ‘dall’alto’, senza una previa consultazione con Avvocatura e Magistratura”. L’Unione nazionale Camere Civili boccia il decreto ‘del fare’, chiedendo in una lettera inviata al ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri di “riconvocare al più presto tutte le componenti istituzionali ed associative dell’Avvocatura e poi consultare le espressioni della Magistratura associata, al fine di giungere a delle vere e serie soluzioni, che non si concretino solo in false promesse (che hanno recato anche tanto discredito alla politica), ma che siano idonee ad incidere positivamente sul funzionamento della giustizia, nell’interesse di tutti i cittadini”. Se ciò non accadesse, sottolinea il presidente Renzo Menoni, l’Avvocatura civilistica non potrebbe che “prendere una forte posizione nei confronti dei suddetti provvedimenti, valutando tutti i possibili mezzi di contrasto”. Il leader dei civilisti fa notare come in passato provvedimenti estemporanei come questo “sono miseramente falliti: dal processo societario, che solo dopo pochissimi anni ha dovuto essere ‘cancellato’; al calendario del processo, che pressoché nessun ufficio giudiziario applica; al filtro in appello che molte Corti stanno di fatto disapplicando perché, anziché alleggerire il carico di lavoro, in molti casi lo duplicherebbe (perché la Corte d’Appello sarebbe costretta a valutare in prima battuta l’ammissibilità del gravame e successivamente a ristudiare lo stesso fascicolo per decidere la causa con sentenza). Si aggiungano i fortissimi timori esplicitati dalla Cassazione per la rilevantissima mole di ricorsi che potrebbero giungere contro eventuali provvedimenti di inammissibilità”. Sulla reintroduzione della mediazione obbligatoria il leader dei Giovani Avvocati, Dario Greco, sottolinea come: “Ancora una volta si sia fatto un regalo agli organismi di conciliazione privati, a cui sarà corrisposto un compenso per la mediazione obbligatoria per il semplice fatto che la parti saranno costrette ad azionare quest’inutile strumento. Infatti, è stato previsto un compenso anche nell’ipotesi in cui già al primo incontro si dichiari di non volere conciliare. Questo sarà un ulteriore costo per il cittadino, il cui esborso non è destinato a migliorare il Sistema Giustizia ma a rimpinguare le casse degli organismi privati. Confidiamo che il Governo voglia ascoltare almeno in questo caso – prosegue il presidente dell’Aiga – le proposte dell’Avvocatura prima di procedere alla definitiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale; in caso contrario proporremo a tutte le componenti del mondo forense di intraprendere una dura battaglia a tutela del diritto ad una Giustizia equa ed accessibile a tutti”.
Luigi Berliri (da Mondoprofessionisti del 18.6.2013)