L’OUA boccia il ddl sull’affido condiviso all’esame In Parlamento
Il Ddl 957 all'esame del Parlamento, ora al Senato, che modifica l'art. 155 codice civile, relativo alle norme a tutela dei figli nelle situazioni di crisi familiare "avrà gravi ricadute sui minori". Lo sostiene l'Organismo unitario dell'avvocatura che ha approvato un documento, redatto dalla Commissione Oua sulla famiglia coordinata da Nicoletta Variati, in cui si critica duramente il Ddl. Il provvedimento in discussione, sostiene Maurizio de Tilla, presidente Oua, ha un'impostazione rigida ed è quindi controproducente rispetto agli scopi prefissati. 'Un ddl sbagliato - spiega - che necessita di immediate e forti modifiche, questa è l'opinione di quanti sul campo seguono questa delicata materia. La Commissione Famiglia dell'Oua ha sottolineato che sono in gioco i diritti dei minori in situazioni spesso traumatiche come una rottura familiare. Per citare alcuni nodi: non si possono stabilire criteri rigidi come la ripartizione dell'affido tra i due genitori in due domicili con tempi paritetici. Oltretutto - prosegue De Tilla - non si fa alcune distinzione tra fasce d'età diverse, come se fosse una ricetta buona per ogni situazione, con possibili gravi conseguenze in termini psicologici. Invece di stimolare così la collaborazione tra i genitori si rischia di costruire spazi separati e i minori si troveranno scaraventati come pacchi tra realtà in conflitto tra loro. E non è realistica - osserva ancora De Tilla - la proposta che il minore abbia la doppia residenza anche per ragioni pratiche (ad esempio: quale è la Azienda Usl di competenza, il Tribunale, il medico, la scuola etc.) e per le conseguenze alla anagrafe e su tutta la normativa sulla residenza, minando così anche il principio di certezza del diritto, con la necessità di rimodulare il sistema informativo di tutti i Comuni italiani. Non solo - sottolinea ancora il presidente Oua - andiamo incontro all'aumento esponenziale del conflitto familiare estendendolo anche alla famiglia di origine, con l'inserimento dell'intervento dei nonni nei giudizi di separazione’. Nel documento della Commissione Oua si denuncia inoltre la mancanza di un 'approfondimento per quanto riguarda le situazioni legate alla sindrome di alienazione genitoriale e a comportamenti analoghi. Inoltre, si compromette l'esercizio del potere ufficioso del giudice con la previsione dell'eliminazione del riferimento all'interesse morale e materiale dei figli. Non basta - si legge ancora nel documento - viene tagliata la possibilità di disporre indagini per individuare la capacità reddituale dei genitori, il che rappresenta 'un regalo' per coloro che occultano redditi e patrimoni per sottrarsi agli obblighi nei confronti dei figli e si elimina anche ogni riferimento al tenore di vita goduto prima della separazione il che comporta la perdita del diritto del minore a continuare a vivere come prima. Salta anche il godimento della casa familiare in caso di convivenza more uxorio ulteriore aspetto che ricade inevitabilmente sui minori stessi'. Negative quindi le conclusioni della Commissione Famiglia Oua: 'L'approvazione delle norme di cui al Ddl 957 implicherà un aumento esponenziale, ingiustificato della conflittualità, circostanza dannosissima per i minori e in netto contrasto con le finalità della legge sull'affidamento condiviso. Ed è per tutte queste ragioni che l'Oua chiede che si ascoltino gli Avvocati e che si apra un confronto nel merito'.
(Da Mondoprofessionisti del 4.4.2011)