L'Assemblea dell'Organismo Unitario dell'Avvocatura Italiana riunitasi in data 25 marzo 2011 in Roma presso la Cassa Forense in Via Ennio Quirino Visconti, 8
Rilevato
- Che il 20 marzo 2011 è entrata in vigore la restante parte del decreto legislativo n.28/2010 che, stabilendo la obbligatorietà della mediaconciliazione, danneggia i cittadini e limita l’accesso alla giustizia;
- Che, come più volte denunciato dall’Avvocatura, il decreto legislativo 28/2010 favorisce i poteri forti e calpesta i diritti dei deboli e dei cittadini comuni;
- Che la obbligatorietà della mediaconciliazione è viziata per eccesso di potere e per violazione degli artt. 3,24,76,77 e 97 della Costituzione;
- Che l’obbligatorietà della media conciliazione, oltre che limitare l’accesso alla Giustizia:
comporta per il cittadino notevoli costi non giustificati;
non prevede l’assistenza necessaria dell’avvocato;
consente al conciliatore di formulare una proposta senza il consenso delle parti, che può avere effetti pregiudizievoli per la parte vittoriosa in giudizio anche con il pagamento di una sostanziosa penale;
non prevede criteri legali per la individuazione della competenza territoriale (con possibilità di invitare il cittadino a conciliare anche a 1000 km di distanza);
- Che è in atto un processo di privatizzazione selvaggia della giustizia civile che favorisce, tra l’altro, speculazioni e conflitti d’interesse, con caduta di etica e carenza di rigore ;
- Che tale distorsione dei fini di giustizia emerge chiaramente dall’esistenza di 415 sedi di società di capitali, abilitate a svolgere un ruolo nella conciliazione, che non possono assicurare i requisiti di trasparenza, indipendenza e terzietà previsti inderogabilmente dalla legge delega e dal decreto legislativo n. 28/2010;
- Che unitamente alla privatizzazione della giustizia civile è in atto un progetto di vera e propria rottamazione dell’arretrato delle controversie civili, programmata con la presentazione di un disegno di legge che:
affida a circa “600 ausiliari” la trattazione delle cause;
fissa la perenzione dei giudizi in appello e in cassazione con termini perentori per confermare la volontà del cliente di proseguire la fase giudiziale;
stabilisce la possibilità dell’emanazione di una sentenza con motivazione breve e parziale e con un termine perentorio assegnato alle parti per chiederne la integrale motivazione previo pagamento di un ulteriore contributo;
- Che tale disegno di legge viola i diritti dei cittadini a ricevere giustizia e il connesso diritto di difesa,e costituisce un maldestro tentativo per risolvere il problema dello smaltimento dell’arretrato;
- Che l’Avvocatura è preoccupata per la ricaduta sul processo penale delle prospettate riforme della giustizia;
Conferma
lo stato di agitazione dell'Avvocatura
Proclama
l'astensione dalle udienze civili, penali, amministrative, contabili e tributarie e da ogni attività giudiziaria per i giorni 14 e 15 aprile 2011, nel rispetto della normativa di legge in materia di "autoregolamentazione"
Indice
una pubblica manifestazione di denuncia e di protesta per giovedì 14 aprile 2011 a Roma alle ore 10.00, presso il Teatro Adriano, P.zza Cavour, 22
Invita
gli avvocati ed i cittadini a prendere parte a detta manifestazione
Invita
i Consigli degli Ordini e le Associazioni Forensi ad organizzare, insieme ai Delegati dell’OUA, nel giorno venerdì 15 aprile assemblee aperte ai cittadini e alla società civile per spiegarne le motivazioni
Dispone
trasmettersi la presente delibera al Consiglio Nazionale Forense, a tutti i Presidenti degli Ordini territoriali, alle Unioni Distrettuali degli Ordini, alle Associazioni Forensi nonchè al Presidente della Repubblica, al Ministro della Giustizia, ai Presidenti delle Camere, ai Presidenti delle Commissioni Giustizia di Camera e Senato e ai Responsabili giustizia dei partiti.
Roma 25 marzo 2011
Il Segretario Il Presidente
Avv. Fiorella Ceriotti Avv. Maurizio de Tilla