Anche il Senato avvia un'indagine: sotto accusa fuga dal Sud e tariffe alle stelle
di Barbara Cataldi (da il salvagente.it dell’8.11.2010)
Aumenti inspiegabili delle polizze, l'abbandono da parte delle compagnie delle regioni del Sud d'Italia, massicce campagne di disdette immotivate, pesanti pressioni sugli agenti affinché non stipulino contratti con gli automobilisti meridionali.
Gli elementi ci sono tutti per scatenare la reazione delle autorità competenti e delle istituzioni.
Così dopo l'Antitrust e il il Senato sulla questione interviene anche l'Isvap.
Compagnie alla sbarra
L'autorità che vigila sulle compagnie d'assicurazione ieri sera ha annunciato di aver aperto 8 istruttorie nei confronti di altrettante aziende per sospetta elusione dell'obbligo a contrarre previsto dalla legge: dette istruttorie - spiega l'Istituto - si aggiungono ad altri sei analoghi interventi intrapresi nel mese di giugno dall'Autorità, portando a 14 il totale.
Si tratta di compagnie che praticano, in particolare al Sud e nei confronti dei giovani, tariffe anormalmente elevate (con premi fino a 8.500 euro); tariffe che per la loro entità possono costituire una modalità di elusione dell'obbligo, posto dalla legge a carico delle imprese, di offrire ai cittadini che la richiedono una copertura Rc auto.
Contro la pulizia "etnica"
L'Isvap ha preso inoltre una ulteriore iniziativa riguardante il fenomeno delle disdette dei contratti Rc auto, attuate da alcune compagnie attraverso azioni di tipo massivo, prevalentemente per alcune categorie di assicurati e per vaste zone del Paese, come documentato dalle crescenti segnalazioni degli utenti che pervengono all'Autorità.
Anche su questa materia sono state aperte istruttorie nei confronti delle compagnie coinvolte.
In difesa del consumatore
Inoltre l'Isvap ha ricordato alle compagnie attraverso una nota mandata a tutte quelle presenti sul mercato, e pubblicata sul suo sito, una regola fondamentale: in caso di disdetta di un contratto Rc auto da parte dell'impresa, l'assicurato che comunque richieda al medesimo assicuratore la copertura ha diritto ad ottenerla e deve essere considerato "vecchio cliente", con la conseguenza che la tariffa applicabile non può che essere quella in vigore per la clientela della compagnia al momento della ripresa del contratto senza ulteriori aggravi.
Istruttoria anche su Generali
In seguito alla nostra pubblicazione dell'inquietante circolare interna di Ina Assitalia, che stabiliva le regole con cui dovevano essere mandati via i clienti di Campania, Puglia e Calabria, l'Antitrust ha aperto un'istruttoria proprio sul comportamento della società del gruppo Generali, come spiega il presidente dell'Autority, Antonio Catricalà, nell'intervista rilasciata al settimanale Il Salvagente da oggi in edicola e in vendita on line.
Ma non solo.
Ina Assitalia ascoltata in Senato
Ieri in Senato in commissione Industria, commercio e turismo è stata avviata un'indagine conoscitiva proprio sul settore Rc Auto: sotto accusa l'anomalo andamento delle tariffe e l'inquietante fuga dal Mezzogiorno.
Il primo ad essere ascoltato naturalmente è stato proprio l'ad di Ina Assitalia, Fabio Buscarini, in rappresentanza delle Generali.
Ma dopo di lui la commissione di Palazzo Madama ascolterà anche i vertici di Fondiaria Sai, Ugf, Allianz, Reale Mutua, Sara, Cattolica, Zurich Italia, Grupama, Axa Italia.
Elusione dell'obbligo a contrarre
L'audizione è durata circa un'ora e mezza e non sono mancati gli interventi polemici da parte di alcuni membri della commissione. L'intervento più incisivo è stato quello della senatrice Anna Rita Fioroni del Pd.
L'onorevole ha contestato all'Ina il contenuto della circolare che ordinava alle Agenzie calabresi, campane e pugliesi di disdire i contratti anche agli automobilisti che non hanno mai avuto incidenti e in classi di rischio ottime.
La senatrice Fioroni ha sottolineato come in quella nota si intraveda la possibilità di elusione dell'obbligo a contrarre la polizza Rc auto.
La difesa della compagnia
La difesa di Ina si è concentrata sul peso che le truffe avrebbero sul comparto Rc auto. "Il mercato dell'Rc Auto", ha dichiarato Buscarini, "oggi è condizionato da fenomeni criminali e in costante aumento, che introducono nel sistema assicurativo rischi al di fuori della normale casualità, distorcono il meccanismo assicurativo e mettono in difficoltà le imprese del settore".
Poi l'amministratore delegato sciorina dati sulla diversificazione dell'incidenza dei sinistri con lesioni tra le diverse aree del Paese, con punte percentuali che vanno dal 30 al 40% in alcune regioni del Sud Italia.
Stop all'indennizzo diretto
Il vero obiettivo di Ina e delle altre compagnie è l'eliminazione dell'indennizzo diretto, introdotto dal 2007 con la riforma Bersani. Ma nell'elenco delle possibili soluzioni il gruppo Generali inserisce anche l'istituzione di un'agenzia governativa antifrode, che contrasti le speculazioni sui sinistri attingendo alla banca dati Isvap; l'installazione obbligatoria della scatola nera, del casco elettronico e di un "rilevatore degli occupanti il veicolo" per prevenire anche il fenomeno dell'incidentalità.
Per Buscarini sarebbe utile anche la costituzione di un'anagrafe dei testimoni e di un'anagrafe dei danneggiati per una gestione condivisa e coordinata delle informazioni.
L'inchiesta prosegue
La partita, comunque, non è chiusa. Il presidente della commissione, il senatore Cesare Cursi del Pdl, ha chiesto a Ina di fornire dati più precisi sul settore: numeri di polizze, costi di danni, spese legali, lesioni e truffe.
A dimostrazione che la difesa della compagnia non ha sciolto i dubbi del Senato.