Tornano le tariffe, ok parziale alla pubblicità, rimborsi per i praticanti Avvocati, formazione obbligatoria per legge, possibilità di specializzazione: sono alcune delle norme chiave contenute nel disegno di legge di riforma della professione forense approvato oggi in prima lettura dall'aula del Senato. Il provvedimento ha avuto una gestazione lunga e sofferta, ha fatto un la spola tra l'aula e la commissione e in più d'una occasione ha diviso maggioranza e opposizione secondo linee trasversali, ma alla fine è passato con il sì di Pdl, Lega e Fli, l'astensione dell'Udc, il voto contrario di Pd, Idv e Mpa: 155 favorevoli, 114 contrari e 11 astenuti.
Tariffe e Rimborsi Il ddl reintroduce le tariffe per gli onorari minimi e massimi in rapporto all'attività svolta e al valore della causa e le spese da rimborsare per l'attività effettivamente svolta.
Praticanti Molto contestate dall'opposizione le norme sui giovani Avvocati: secondo le tesi della minoranza parlamentare l'accesso alla professione sarebbe reso più difficile per chi non ha mezzi economici o non appartiene a una famiglia di professionisti. Il tirocinio professionale non determina rapporto di lavoro subordinato ma dopo il primo anno l'avvocato riconosce al praticante un rimborso commisurato al suo contributo professionale.
Esami Viene eliminata la preselezione per l'accesso al tirocinio, l'esame sarà articolato su tre scritti e una prova orale.
Consulenza La consulenza legale e l'assistenza stragiudiziale sono riservate agli Avvocati ma sono possibili contratti di lavoro subordinato per assistenza e consulenza, nell'interesse del datore di lavoro.
Società e Pubblicità Non possono essere costituite società di capitali per lo svolgimento della professione forense. Sarà consentita la pubblicità ma dovrà essere "veritiera" e non sarà consentita quella comparativa.
Specializzazione Il ddl riconosce (è un'innovazione) la possibilità di una formalizzazione della specializzazione legata però alla frequenza di appositi corsi professionali.
Disciplina Restano all'Ordine le competenze per i provvedimenti disciplinari ma il ddl prevede la separazione tra organismo requirente e organismo giudicante.
(Da Mondoprofessionisti del 24.11.2010)