Nel caso in questione una milite della Croce Rossa si è rivolta alla Suprema Corte dopo la condanna per peculato della Corte d’appello di Milano per aver utilizzato la vettura di servizio per uso personale.
La donna sosteneva che l’utilizzo dell’ autovettura aziendale era stato autorizzato dai rispettivi responsabili e che si era trattato di un utilizzo momentaneo.
La Suprema Corte ha respinto il ricorso dell’imputata affermando che i dipendenti della C.R.I. sono “ incaricati di pubblico servizio” e per questo, non possono utilizzare i mezzi aziendali per usi personali.
La Cassazione con sentenza n.39347 del 10 novembre 2010 ha stabilito che l’utilizzo dell’auto di servizio in croce rossa per un fine personale costituisce reato anche se il suo utilizzo è stato autorizzato.
(Da Avvocati.it dell’11.11.2010)