Una
multa se non si paga quanto stabilito dalla sentenza e più conciliazioni in
giudizio. Saranno alcuni degli effetti del futuro processo civile, come
prefigurato dal disegno di legge di delega approvato dal governo il 10 febbraio
2015 (si veda ItaliaOggi dell'11/2/2015). Il provvedimento individua principi e
criteri direttivi per semplificare e rendere efficiente il servizio giustizia.
ORGANIZZAZIONE
GIUDIZIARIA. Due le novità. Si rafforza il tribunale delle imprese e si
istituisce il tribunale della famiglia e della persona. La strada è quella
della specializzazione dei giudici. Il tribunale delle imprese giudicherà su
tutte le controversie in materia di concorrenza sleale, sulle class action
sulle controversie in materie di appalti pubblici. Alla spiccata specialità
della materia il governo vuole rispondere anche con l'introduzione di ausiliari
del giudice, con il compito di aiutare i magistrati nelle materie economiche,
finanziarie, aziendali ecc. L'altra novità è il tribunale per le famiglie, che
si occuperà di divorzi, separazioni, rapporti di famiglia, minori. Anche per
questa sezione specializzata viene riconosciuto necessario l'apporto
collaborativo dei servizi sociali e di tecnici specializzati.
PRIMO
GRADO. Passando al rito, le novità possono essere distinte in base al grado di
giudizio. Per il primo grado la delega vuole più conciliazioni in giudizio.
Insomma o si concilia davanti all'organismo di conciliazione (dlgs 28/2010) o
con una negoziazione assistita (dl 132/2014) oppure, se si va davanti al
giudice, sarà il magistrato a dover tentare di far raggiungere l'accordo.
Sempre per il primo grado si pensa a cambiare il sistema di scambio delle
memorie a causa iniziata (attuale articolo 183 codice di procedura civile):
allungano i tempi del processo; si pensa anche a dare maggiore spazio alla
trattazione orale del processo.
APPELLO.
La novità sarà quella di eliminare il filtro in appello. In sostanza si toglie
la ghigliottina della valutazione della ammissibilità dell'impugnazione intesa
come ragionevole probabilità di accoglimento. In cambio gli avvocati devono
garantire leale collaborazione e osservanza dei principi del giusto processo:
il che si potrebbe tradurre con meno appelli proposti solo per allungare i
tempi del processo.
CASSAZIONE.
Il procuratore e i difensori potranno mandare interventi scritti nei
procedimenti in camera di consiglio. Si prevedono sentenze brevi con rinvio a
precedenti pronunce.
ESECUZIONE.
Prevista la possibilità di chiedere al giudice di inserire nella sentenza di
condanna una multa per il ritardo nella esecuzione della sentenza. Si tratta di
un forte deterrente. Chi non vuole eseguire la sentenza dovrà mettere in conto
che la somma lieviterà con il trascorrere del tempo.
PROCEDIMENTI
SPECIALI. Il ddl di delega prevede più arbitrati, con possibilità di passaggio
diretto delle pratiche dal tribunale agli arbitri. Viene previsto anche un
intervento sulla selva di riti speciali, che hanno particolarità quanto a
termini e modalità di svolgimento.
GIURISDIZIONE.
Non sarà più rilevabile d'ufficio in ogni stato e grado del processo, ma solo
entro sbarramenti all'inizio del giudizio.
ATTI.
Il ddl di delega introduce il principio di sinteticità degli atti di parte e
anche del giudice, anche attraverso regole di tecniche di redazione e limiti
quantitativi. Tradotto significa che ci saranno modelli standard per atti,
decreti, sentenze, ordinanze. E significa anche che sarà determinato il numero
massimo delle pagine a disposizione. Viene estesa al processo civile, quindi,
la regola già vigente per il processo amministrativo.
PROCESSO
CIVILE TELEMATICO. Le disposizioni del codice di procedura dovranno essere
adeguate alla telematica. Il corpo attuale dei codici ha come riferimento lo
scambio di documenti cartacei, mentre si deve pensare a documenti informatici
che viaggiano attraverso canali telematici.
Antonio Ciccia (da
Italia Oggi del 13.2.2015)