Negoziazione fra legali obbligatoria
prima di andare in tribunale
L`accordo avrà il valore di una
sentenza
Cause di lavoro escluse
Due
auto si scontrano, i conducenti escono dall`abitacolo che sono delle furie.
Ognuno ritiene di aver ragione e non c`è verso di mettersi d`accordo. Non c`è
altra soluzione dì finire davanti al giudice. Da domani questa semplice
sequenza ha un passaggio in più.
Debutta
infatti la negoziazione obbligatoria, un percorso che ognuna delle due parti
deve intraprendere assistita da un avvocato. Con tempi certi: fare il
tentativo, in un periodo che va dai 30 giorni ai 3 mesi, di mettersi
d`accordo prima di finire in un`aula di
giustizia. L`incidente non è l`unica fattispecie prevista dalla recente riforma
della giustizia civile voluta dal ministro Andrea Orlando. La negoziazione
obbligatoria coprirà anche altri tipi di lite, quelle per cifre fino ai 50 mila
euro.
Tribunali intasati
È
un nuovo istituto messo in campo dal governo per risolvere un annoso problema:
l`enorme numero di cause civili che intasano gli uffici dei giudici e ne
rallentano il lavoro.
La
negoziazione non è il ricorso al giudice di pace (competente per le cause fino
a 5 mila euro). E non è nemmeno la mediazione, nella quale gli avvocati delle
parti sono davanti a un "giudice" terzo, che non è un magistrato ma è
comunque arbitro tra le due posizioni.
Nella
negoziazione, i due avvocati sono l`uno di fronte all`altro,
"all`americana". E, prima di far decollare la causa, devono provare a
trovare un accordo che dia soddisfazione ai clienti. Solo se il tentativo va a
vuoto può iniziare la causa civile. «In realtà - spiega l`avvocato Francesca
Cuomo Ulloa - gli avvocati hanno sempre tentato di trovare una soluzione prima
di arrivare davanti a un giudice. Ora la questione è più strutturata». Che cosa
accadrà da domani? L`avvocato di chi dà il via alla lite invita l`altra parte a
una negoziazione «in lealtà e buona fede». Se non arriva risposta, oppure il
tentativo fallisce entro i 3 mesi, si va dal giudice. Se l`accordo viene
stretto «ha lo stesso valore di una sentenza».
Le controversie escluse
Una
serie di controversie sono sottratte però alla negoziazione. Tutte quelle
relative al lavoro. Poi quelle che riguardano le obbligazioni contrattuali nei
contratti conclusi tra professionisti e consumatori. Se poi si parla del
recupero di un credito, la negoziazione non è indispensabile se il creditore
intende procedere con un decreto ingiuntivo. In realtà il ventaglio delle
ipotesi è molto frastagliato e non è facile capire quando vada usata la
mediazione obbligatoria e quando la negoziazione. «Anche in questo caso -
spiega Cuomo Ulloa - è l`avvocato che
deve guidare il cliente».
Le due critiche
Due
obiezioni si sono subito abbattute sulla negoziazione. La prima: è un modo per
dar più lavoro agli avvocati. La risposta: «Non è così: chi vuol dare il via a
una causa civile deve comunque rivolgersi a un legale. E se arriva l`accordo, si risparmiano parcelle e spese
del processo». E se il cliente ha diritto al gratuito patrocinio? «Pare proprio
che dobbiamo lavorare gratis, non è previsto il pagamento da parte dello
Stato». Altra contestazione: è un regalo alle compagnie assicurative, perché se
l`accordo tra le parti non arriva sono di fatto tre mesi di tempo
"regalati" sul momento del risarcimento. «Come ogni meccanismo -
conclude - può funzionare alla perfezione o meno. È una sfida anche per noi».
(Da La Stampa del 9.2.2015)