Potenziate le Sezioni in materia
d’impresa
Nasce il giudice della famiglia
Perimetro
assai ampio per la riforma del Codice di procedura, potenziamento del tribunale
delle imprese e istituzione di sezioni specializzate per la famiglia. Il
Consiglio dei ministri di ieri sera ha dato il secondo, dopo quello del 29
agosto, via libera alla legge delega per l’efficienza del processo civile. Una
delega sulla quale, a dire la verità, è già all’opera da tempo la commissione
presieduta da Giuseppe Maria Berruti. Il testo, che affida al ministero della
Giustizia 18 mesi per completare la redazione dei decreti legislativi, si
divide abbastanza nettamente in due parti: una organizzativa e l’altra
procedurale con le novità per primo grado, appello e Cassazione.
Per
quest’ultima l’obiettivo è di restituire un minimo di prevedibilità alla durata
del processo e alla sentenza. Detto che tutte le sentenze saranno di norma
dotate di immediata provvisoria efficacia, in primo grado è prevista la
revisione della fase di trattazione e discussione, anticipando gli scambi di
memorie per consentire al giudice di avere il quadro completo della lite alla
prima udienza. Viene fissato un principio di delega per razionalizzare i
termini processuali e semplificare i riti processuali mediante la
omogeneizzazione dei termini degli atti introduttivi. Si valorizza la proposta
di conciliazione del giudice «anche in chiave di valutazione prognostica
sull’esito della lite, da compiere allo stato degli atti prima della
valutazione di ammissibilità e rilevanza delle prove».
In
appello si apre alla soppressione del tanto detestato (dagli avvocati) filtro,
puntando però, nello stesso tempo, all’introduzione di criteri di maggiore
rigore sull’onere dell’appellante nell’indicare i capi della sentenza che
vengono impugnati. Spazio al potenziamento del carattere impugnatorio anche
attraverso la codificazione degli orientamenti giurisprudenziali e la
tipizzazione dei motivi di impugnazione. Quanto alla Cassazione, l’obiettivo è
di arrivare a un uso più diffuso del rito camerale e all’adozione di modelli di
motivazione sintetici («stop alle sentenze enciclopediche» ha ribadito ieri
sera il ministro Andrea Orlando) anche attraverso il rinvio a precedenti.
Sul
piano organizzativo, si parte dalla valorizzazione dei positivi risultati
raggiunti dalle Sezioni specializzate in materia di impresa. La delega,
infatti, mantiene inalterato il loro numero, ne cambia la denominazione in
Sezioni specializzate per l’impresa e il mercato e, soprattutto, estende
l’ambito di competenza ad altre materie:
controversie
in materia di concorrenza sleale, anche se non rivolte all’esercizio dei
diritti di proprietà industriale e intellettuale;
controversie
in materia di pubblicità ingannevole;
azione
di classe a tutela dei consumatori prevista dal codice del consumo;
controversie
relative agli accordi di collaborazione nella produzione e nello scambio di
beni o servizi e relativi a società interamente possedute dai partecipanti
all’accordo;
controversie
societarie relative (anche) a società di persone;
controversie
in materia di contratti pubblici di lavori, servizi o forniture, che rientrano
nella giurisdizione del giudice ordinario.
Si
prevede, infine, l’istituzione di una Sezione specializzata per la famiglia, i
minori e la persona con competenza su tutti gli affari relativi alla famiglia,
anche non fondata sul matrimonio, e su tutti i procedimenti attualmente non
rientranti nella competenza del Tribunale per i minorenni in materia civile. In
tal modo, il vigente assetto di competenza del Tribunale per i minorenni viene
integrato dalle competenze specializzate del tribunale ordinario in materia di
famiglia e della persona.
Giovanni Negri (da Il
Sole 24 ore dell’11.2.2015)