Corte di Giustizia UE , sez. grande, sent. 27.11.2012 n° C-566/10
L'esclusiva pubblicazione in tre lingue (inglese, francese e tedesco) dei bandi di concorso europei costituisce una ''discriminazione'' fondata sulla lingua.
Lo ha stabilito oggi la Corte di giustizia dell'Ue, in seguito a un ricorso formulato dall'Italia.
L'Alto organo di Lussemburgo ricorda che il regime linguistico dell'Ue definisce come lingue ufficiali e lingue di lavoro delle istituzioni dell'Unione le 23 lingue attuali dell'Unione, che la Gazzetta ufficiale dell'Ue deve essere pubblicata in tutte le lingue ufficiali e che, secondo lo Statuto dei funzionari dell'Unione, i bandi di concorso generale devono essere pubblicati nella Gazzetta ufficiale. Pertanto - recita la sentenza - la combinazione di tali regole implica che i concorsi controversi avrebbero dovuto essere pubblicati integralmente in tutte le lingue ufficiali. A giudizio della Corte, eventuali regole che limitino la scelta della seconda lingua devono prevedere criteri chiari, oggettivi e prevedibili.
(Da ASCA del 27.11.2012)