martedì 27 novembre 2012

Finestra vista scala? No, rispettare distanze legali

Porte, ballatoi, e scale di ingresso alle abitazioni possono configurare vedute quando, «per le particolari situazioni e caratteristiche di fatto, risultino obiettivamente destinate, in via normale, anche all’esercizio della prospectio ed inspectio su o verso il fondo del vicino». Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 18904/2012.
Il caso. Il proprietario di un appartamento citava in giudizio la propria vicina, chiedendo anche i danni, perché aveva illegittimamente realizzato una scala a chiocciola di collegamento col sovrastante lastrico, violando le distanze ed aggravando la preesistente veduta. I giudici di merito, tuttavia, in entrambi i gradi del giudizio, rigettavano la domanda attorea, sostenendo l’inidoneità della scala a chiocciola a consentire una comoda inspectio e prospectio, escludendo altresì la violazione delle distanze. L’uomo si rivolge così alla Corte di Cassazione che ribalta completamente il verdetto.
Il giudizio di legittimità. La Suprema Corte conferma il consolidato orientamento di legittimità: la scala di un edificio, pur avendo una sua peculiare funzionalità, «configura una veduta, e soggiace quindi alla relativa disciplina, quando, per le particolari situazioni e caratteristiche di fatto, risulti obiettivamente destinata, in via normale, anche all’esercizio della prospectio ed inspectio su o verso il fondo del vicino».

(Da avvocati.it del 26.11.2012)