Un testo unico sulle norme sul PCT
per evitare pregiudizi al diritto di
difesa.
Avviare una riflessione approfondita
sulle sezioni staccate TAR
Sul
ddl di conversione del decreto di riforma della pubblica amministrazione, lunedì
in Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, sono stati ascoltati i
rappresentanti del mondo forense. Per l’Organismo Unitario dell’Avvocatura, il
segretario Paolo Maldari ha confermato
la completa disponibilità al confronto per mettere a regime il nuovo processo
civile telematico (Pct), chiedendo, però, che si intervenga per risolvere le
criticità che stanno emergendo sul territorio. Allo stesso tempo ha
sottolineato, però, la netta opposizione all’aumento del contributo unificato:
«È bene chiarire – ha precisato il segretario Oua - che il ministero non ha
scelto la strada del meccanismo premiale per favorire il ricorso al nuovo
sistema. Infatti, la sbandierata giustificazione della riduzione delle copie e,
quindi, delle entrate, non sono non è reale ma è la leva che consente di far
lievitare ancora una volta, appunto, il contributo unificato. Anzi, con il Pct
dovrebbero venire meno anche altri balzelli come, per esempio, la cosiddetta
marca da 27 euro, cioè la vecchia anticipazione forfettaria che è anacronistica
e che non ha più ragione di esistere. È bene ricordare che in pochi anni i
costi complessivi per accedere alla macchina giudiziaria sono lievitati di
oltre il 140%». L’Oua, quindi, ha messo
in evidenza le differenze tecnologiche che continuano a persistere tra le
diverse realtà del Paese. «La diffusione dell'informatizzazione degli uffici giudiziari
è a macchia di leopardo – spiegato Maldari - vi sono sedi in cui la
realizzazione del PCT è in stato avanzato (Sulmona per citare un esempio
virtuoso di un tribunale non in una grande città) e altre in cui
l'informatizzazione è agli albori e che necessitano di interventi strutturali.
Altrimenti – ha aggiunto - si andrà incontro a un periodo di grande confusione,
con disagi per i cittadini, per l'avvocatura e i magistrati e, più in generale,
per il buon funzionamento del sistema, con il rischio di eccezioni, decadenze e
vizi procedurali che, invece, di produrre snellimenti porteranno a ulteriori
complicazioni e rallentamenti processuali. In questo contesto è inaccettabile
anche la riduzione dell’orario di apertura delle cancellerie. Il prossimo 15 luglio,
comunque, è già previsto un incontro in via Arenula». Quindi, il segretario Oua
ha contestato la prevista chiusura delle sezioni distaccate dei Tar. «Una
decisione sbagliata che irrazionalmente elimina degli uffici di grandi
capoluoghi di provincia, che gestiscono grandi fette del contenzioso, con un
grande livello di efficienza». Audito anche il Consiglio Nazionale Forense. Il
Cnf ha suggerito alcune proposte emendative volte a razionalizzare la normativa
relativa al Processo civile telematico-che ha visto stratificarsi negli ultimi
tempi numerose disposizioni provenienti da fonti diverse. In particolare, ha
avanzato la necessità di un varare un Testo Unico sul Pct per il riordino e il
coordinamento con le norme del codice di procedura civile; ha evidenziato la
opportunità di prevedere “misure di sicurezza”, come la rimessione in termini,
per le parti in caso di decadenza del deposito telematico degli atti
processuali causata da disfunzioni del sistema informativo e/o di cancelleria;
ha inoltre chiesto di chiarire esplicitamente che la nuova norma che dispone la
comunicazione del testo integrale della sentenza da parte della cancellerie non
abbia nulla a che fare con il decorso del termine breve per la sua impugnativa
(in senso contrario- e forzando le disposizioni del codice di procedura- si è
espresso il ministero della Giustizia con una circolare sul Pct). In merito al
tema della Giustizia amministrativa, il Cnf ha evidenziato che il progetto di
soppressione delle sedi staccate di Tar richiederebbe uno studio approfondite e
altro luogo di riflessione e che, per come è strutturata, rischia di creare un
caos senza certezze per i cittadini (un vulnus sui ricorsi nella norma
transitoria è stato segnalato anche nel dossier del Servizio Studi di
Montecitorio).
(Da Mondoprofessionisti
dell’8.7.2014)