L’Unione Camere Penali lancia l’allarme
La "norma ghigliottina" che ne prevede la cancellazione in mancanza di una loro riforma entro il 12 agosto 2012, "va modificata", si legge in una nota dell'Ucpi che accusa il Governo di voler "mettere con le spalle al muro l`avvocatura". "Così come nei giorni scorsi - sottolineano i penalisti - avevamo preso atto delle smentite del presidente del consiglio e del ministro guardasigilli in ordine alla espressa volontà del governo di non indebolire il ruolo dell`avvocatura, e in generale la difesa tecnica, dobbiamo oggi esprimere vivo allarme per il contenuto dell`articolo 33 del decreto legge: infatti, attraverso una condizione meramente potestativa, si dispone l`abrogazione della legge sull`ordinamento forense, alla data del 13 agosto 2012, anche in assenza di una riforma degli ordini professionali. Riforma - sottolinea l`Ucpi - che lo stesso governo, con previsione di dubbia costituzionalità, è chiamato a predisporre direttamente". Per l'Ucpi si tratta di una "ipotesi draconiana che potrebbe intervenire a causa e per esclusiva responsabilità di chi l`ha ideata, il che la rende incomprensibile prima di tutto dal punto di vista logico". L`Unione delle camere penali conclude il comunicato, "vuole la riforma della professione", che "nel suo impianto era stata approvata da un ramo del Parlamento. Se il Governo vuole realmente ammodernare il sistema parta da lì, ma senza forzature anche perché, forse è bene rammentarlo, il diritto di difesa è un bene costituzionale primario". E la Commissione affari costituzionali della Camera nel parere (positivo) sulla manovra del governo Monti, chiede di prevedere una 'disciplina trasitoria' per gli ordinamenti professionali per i quali le manovre estive hanno prevista la riforma.
(Da Mondoprofessionisti del 9.12.2011)