Una
struttura che supporterà il lavoro del magistrato, e che permetterà di
migliorare la qualità del servizio giustizia. L'ufficio del processo, con gli
ultimi decreti firmati dal guardasigilli, Andrea Orlando, diventa una realtà,
proponendo una nuova organizzazione negli uffici giudiziari, con una
particolare attenzione anche all'uso delle risorse informatiche e di
innovazione. A presentare l'ufficio del processo è stato ieri il guardasigilli,
Andrea Orlando: «Se ne parla da molti anni», ha dichiarato il ministro,
«sappiamo che per arrivare alla piena potenzialità di questo strumento bisogna
investire ancora, ma oggi questa struttura a supporto del giudice inizia ad
essere realtà e va salutata favorevolmente». L'ufficio del processo sarà
composto da diverse figure professionali: magistrati onorari, tirocinanti
laureati (giovani che vogliono entrare in magistratura e praticanti avvocati),
personale amministrativo, magistrati ausiliari per le Corti d'appello e i
tirocinanti che hanno svolto stage. Per il nuovo staff a supporto delle toghe
sono stati stanziati 17 mln di euro: 8 mln, provenienti dal Fondo unico
giustizia, per borse di studio a favore dei tirocinanti laureati; 7,8 mln per
stage di perfezionamento in cancelleria, 800 mila euro per sviluppare la
consolle dell'assistente (un applicativo informatico con il quale l'assistente
può mettere a disposizione del magistrato ricerche, appunti, bozze di
documenti) e implementare la banca dati della giurisprudenza di merito, e 1 mln
per nuovi computer, con cui sarà possibile la gestione amministrativa dei
tirocinanti nonché consolidare gli strumenti informatici. Alle risorse già
stanziate si aggiungeranno 5 mln provenienti dai fondi europei del Pon
Governance. L'ufficio del processo è già stato sperimentato in alcune realtà
italiane, prime fra tutte Milano e Firenze: «Le prime sperimentazioni», ha
sottolineato Orlando, «hanno fatto registrare una riduzione delle pendenze di
circa il 15% () Tutti gli investimenti per migliorare le performance del
processo ci consentiranno dei risparmi in termini di riduzioni di penali che
paghiamo per la legge Pinto».
(Da Italia Oggi del 3.10.2015)