L`assistenza legale ai non abbienti è
in aumento
ed è costata oltre 1 miliardo in 8
anni.
Ma resta tre volte sotto la media dei
Paesi europei
Ormai
dire "spesa pubblica" pare peggio che pronunciare una parolaccia.
Figurarsi se una voce di spesa pubblica, da sola, ammonta a i miliardo e 90
milioni di euro negli ultimi 8 anni. Se poi questa montagna di soldi dei
contribuenti è andata a beneficiare chi aveva in corso un processo, rischia il
linciaggio chi s`azzardi a sostenere che è stato ed è denaro ben speso. E
invece è proprio così: anzi, è un segno di civiltà che dal 2007 al 2014 siano
state i milione e 320.000 le persone non abbienti ammesse nei processi penali e
civili al "gratuito patrocinio", cioè alla possibilità di scegliere
un legale di propria fiducia senza pagarne la parcella, saldata invece dallo
Stato a chi ha un reddito inferiore a 11.369 euro (erano 10.628 sino a poco
tempo fa, poi il pressing dell`Oua-Organizzazione unitaria dell`avvocatura è riuscito
a sbloccare dopo 37 mesi l`adeguamento).
L`ultima
relazione del Ministero della Giustizia e una rilevazione statistica elaborata
da Alberto Vigani per l`Oua su questo istituto - da non confondere con il
difensore d`ufficio, che è invece un avvocato nominato dallo Stato (ma pagato
poi dall`imputato) al solo scopo di assicurare la difesa tecnica a chi ancora
non abbia un difensore di fiducia - mostrano che le persone ammesse al gratuito
patrocinio nel penale sono aumentate dalle 97.95o del 2007 alle 153.00o del
2014, ad un costo annuale di 88 milioni (sceso da un picco di quasi 101 milioni
nel 2013 perché la penultima legge di stabilità ha ridotto di un terzo le
liquidazioni).
Nel
civile, invece, dove si è partiti più a rilento che nel penale (35,1% dei fondi
contro il 71% di Francia e Germania), sono arrivate a beneficiarne m.800
persone nel 2013 e 124.000 l`anno scorso, per un costo di 53,8 milioni nel 2014
contro i 25,2 del 2007 (pur diminuito del 9% rispetto a 12 mesi fa).
PARCELLE
DIMINUITE. A tratti, in passato, il gratuito patrocinio, specie nei processi-fantasma
agli imputati stranieri "irreperibili", ha rischiato di scolorare in
corporativo ammortizzatore sociale della fascia di avvocati meno capace di
stare da sola sul mercato: ma negli ultimi tempi l`aumento della
specializzazione dei legali e dunque della qualità anche di queste difese,
sommato al congelamento normativo degli inutili processi agli imputati
"irreperibili", hanno ridimensionato questa criticità.
Alla
quale la ricerca dell`Oua oppone peraltro il diminuito valore delle parcelle
medie liquidate agli avvocati: 809 euro nel penale, il 14% meno che nel 2007,
senza contare che l`effettivo costo per le casse statali è ancora minore perché
il 20% di Iva sulla parcella ritorna all`amministrazione finanziaria dello
Stato.
Anzi,
per l`assistenza legale ai non abbienti l`Italia spende ancora poco, cioè 2,67
euro pro capite: non soltanto 20 volte meno di alcune nazioni del Nord Europa,
ma soprattutto tre volte meno della media dei Paesi del Consiglio d`Europa
(7,50 euro pro capite), o la metà di nazioni comparabili come Germania e
Francia (4,20 e 5,60 euro).
(Da “Sette” – Il
Corriere della Sera del 9.10.2015)