CONGRESSO ANM, A BARI L’OUA LANCIA PROPOSTE
PER UN’AZIONE COMUNE AVVOCATURA E
MAGISTRATI:
SERVONO RIFORME ORGANICHE E CONDIVISE
E PER IL 2016 CONVOCARE STATI
GENERALI GIUSTIZIA
Nel
corso del suo intervento nella giornata inaugurale del XXXII Congresso
Nazionale dell’Anm, la presidente dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura,
Mirella Casiello, ha sottolineato, come «avvocati e magistrati quest’anno
abbiano deciso di navigare in “mare aperto”, affrontando e analizzando, nelle
loro rispettive assisi nazionali (l’avvocatura a novembre a Torino), il
rapporto tra economia, diritti e giustizia. Un dibattito su precise direttrici
che ha attraversato, e condizionato, anche negativamente, gli ultimi anni, e
che sottolinea una grande assenza: la Politica».
«Perché
a prescindere da chi ha governato in questa II repubblica, dal valore o meno di
questo o quel premier o ministro – ha sottolineato - sulla giustizia, e sulle
riforme che l’hanno interessata, è venuta meno la Politica. Marginalizzata
prima a causa delle sterili contrapposizioni dovute al post tangentopoli, poi
dagli Esecutivi cosiddetti Tecnici, con il consenso di editorialisti ed
economisti, che teorizzavano una giustizia di serie A per le imprese e di serie
B per i cittadini».
«In
questo contesto – ha denunciato la presidente Oua - gli avvocati sono stati
marginalizzati e usati come capri espiatori di tutti i problemi della
giurisdizione. Purtroppo, ciò è avvenuto
anche a causa dell’assenza di un’azione comune con la stessa magistratura.
Divide et impera: ognuno ha coltivato il proprio orticello, mentre si
trasformava la giustizia italiana a livello strutturale, organizzativo e
procedurale.
Consentitemi
un piccolo, ma non esaustivo, elenco di provvedimenti controversi nel merito o
per modalità di attuazione: aumenti costanti ed esponenziali del contributo
unificato, mediazione obbligatoria, taglio dei tribunali, introduzione di
filtri, tribunale delle imprese, ultimo, in ordine di tempo, il taglio del
periodo feriale…».
«Con
il ministro Orlando, è vero, abbiamo assistito a un cambio di passo sul piano
del dialogo - ha aggiunto - e, pur con difficoltà, si sono varati strumenti
nuovi o rinnovati come la negoziazione assistita e gli arbitrati, il divorzio
“breve” e quello “facile”. Però, di
fatto, continua a mancare una visione di insieme, una prospettiva organica e
complessiva di riforma del settore. Anche perchè magistrati e avvocati
continuano a dialogare poco e in modo discontinuo».
Quindi,
Casiello rivolgendosi all’Anm ha lanciato un pacchetto di proposte: «Mi
piacerebbe gettare le basi per un nuovo percorso. Le differenze e le diffidenze
non mancheranno, è inutile nascondere questa realtà, ma ci sono dei punti sui
quali pensiamo si possa aprire un “Cantiere” di Iniziative Politiche.
Pensiamo
a:
-
un tavolo unitario Oua-Anm (con presidenti degli ordini forensi e delegati
territoriali Oua), sulla geografia giudiziaria. Non per dire dei no, ma per
fare proposte e per accompagnare nel lavoro l’istituita commissione ministeriale,
per una condivisa riforma delle corti di appello e per rivedere le storture
della recente soppressione di circa 1000 uffici giudiziari:
-
contrastare insieme ulteriori aumenti delle spese di giustizia, ma anche per
far in modo che le risorse che si generano siano vincolate in investimenti per
la modernizzazione delle strutture (e della sicurezza);
-
implementare il processo telematico e la fine del ricorso alla copia di
cortesia;
-
un aumento del personale e dei giudici togati;
-
la riforma della magistratura onoraria;
-
una legge che garantisca il legittimo impedimento e le pari opportunità per le
avvocate e che eviti gravi e discriminatorie contrapposizioni con alcuni
giudici nelle aule dei tribunali.
-
una riforma del processo civile, partendo dalle commissioni Vaccarella/Berruti,
riforma condivisa e non basata su ulteriori filtri ai danni dei cittadini;
-
l’istituzione delle sezioni specializzate per la famiglia e i minori e quindi
il superamento degli attuali tribunali per i minori;
-
l’affermazione del principio del giusto processo: i magistrati insieme agli
avvocati devono chiudere con la stagione dei processi-spettacolo e anche con
l’uso/abuso delle intercettazioni;
-
un condiviso provvedimento sui reati minori, sulle pene alternative al carcere;
il
ruolo stesso del carcere e del recupero sociale, ma anche per affrontare la
domanda di sicurezza che viene dai cittadini;
-
il potenziamento del patrocinio a spese
dello stato e della difesa d’ufficio.
«Infine
– conclude Casiello - è giunto il momento di riportare alla dimensione pubblica
il dibattito sulle riforme, coinvolgendo tutti gli operatori del settore.
Chiediamo, quindi, all’Anm di proseguire questo dialogo alla nostra IX
Conferenza Nazionale che si terrà a Torino a fine novembre: al fine di promuovere
la convocazione di un momento straordinario di confronto, con gli Stati
generali della Giustizia nei primi mesi del 2016, sotto l’egida della
Presidenza della Repubblica».
Roma, 23 ottobre 2015