Il processo civile telematico chiama
gli Avvocati
al rispetto della deontologia
tecnologica
Per
gli avvocati la sfida della tecnologia si vince anche con la deontologia,
aggiornata nel Nuovo codice deontologico forense approvato dal Cnf lo scorso 30
gennaio (e in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale). Lo stretto
rapporto tra il Processo civile telematico (PCT), che entrerà in vigore con
carattere obbligatorio dal 30 giugno prossimo per il deposito telematico degli
atti interni al processo, e la deontologia forense è stato messo in luce nel
convegno organizzato oggi dal Consiglio Nazionale Forense e l’ordine forense di
Teramo, che si è svolto nell’aula magna dell’università della città abruzzese. “Il Cnf ritiene il Pct uno dei motori
essenziali per l’efficienza della Giustizia”, ha introdotto i lavori il
presidente Guido Alpa. “In questi prossimi mesi vi sarà la sostanziale
coincidenza dell’entrata in vigore sia di questa nuova modalità dell’attività d
difesa dei diritti delle persone che della nuova legge professionale forense
nel suo complesso, anche delle nuove regole deontologiche. L’Avvocatura è
chiamata ad un rinnovamento ed a questa sfida è pronta a rispondere”. Il
collegamento imprescindibile è dunque quello della formazione e
dell’aggiornamento, ha evidenziato il consigliere Lucio Del Paggio,
vicepresidente della Fondazione per l’innovazione e l’informatica forense. “La FIIF ha predisposto semplici
video tutorial, pubblicati sul proprio canale YouTube, che in modo chiaro e
diretto forniscono indicazioni operative su ciò che serve e quali sino le
attività che l’avvocato dovrà compiere nel PCT”, ha detto Del Paggio. Video che
finora hanno totalizzato oltre 15mila visualizzazioni. Sul sito istituzionale
del Cnf, inoltre, è stato pubblicato un Vademecum semplice al Pct. Il coordinatore della commissione
deontologica, Stefano Borsacchi, ha illustrato le novità principali del Nuovo
Codice deontologico forense con una postilla: “La riforma forense ha previsto
la tendenziale tipizzazione degli illeciti deontologici. E il testo, superando
completamente la originaria diffidenza che nella versione del 1997 vietava la
“pubblicità”, disciplina con equilibrio le nuove forme di comunicazione dei
legali, anche quelle sul web. “È evidente che il progredire della tecnologia,
l’avvio del Pct, imporranno una verifica costante sull’attualità delle
fattispecie”. Gli avvocati del Gruppo
FIIF sono intervenuti ai lavori toccando aspetti specifici. Andrea Pontecorvo
ha evidenziato le norme deontologiche che vengono chiamate in causa dal PCT: i
doveri di competenza, il dovere di aggiornamento professionale e formazione
continua, il dovere di colleganza e il dovere di impostare correttamente il
rapporto con gli organi di informazione. Maurizio Reale ha esposto la
normativa E gli avvocati sui social
network? Per Alessio Pellegrino l’imperativo è non fare confusione tra il
proprio profilo privato e quello professionale: per il secondo è essenziale il rispetto
di tutti i principi deontologici, con “dignità” e “integrità”.
(Da Mondoprofessionisti
del 2.5.2014)