Due
dati risaltano al termine della seconda giornata della nona conferenza
nazionale dell’avvocatura che si chiude oggi (sabato, NdAGANews) a Torino. Uno tecnico, l’altro politico. Quanto
al primo, sono stati resi noti gli emendamenti approvati dalla commissione
Giustizia della camera, d’intesa con il ministero, alla legge di Stabilità.
Emendamenti che intervengono su alcuni temi che stanno particolarmente a cuore
ai legali.
Il
principale è il gratuito patrocinio e le difficolta e ritardi dei tempi di
liquidazione delle parcelle. Così, recependo una richiesta da tempo avanzata
dall’Oua, un emendamento a firma Anna Rossomando (Pd) prevede che a partire dal
2016 gli avvocati che vantano crediti per spese, diritti e onorari sorti sulla
base degli articoli 82 e successivi del testo unico delle spese di giustizia
sono ammessi alla compensazione con i quanto dovuto a titolo fiscale, per ogni
imposta e tassa, compresa l’Iva, e a titolo previdenziale per i dipendenti.
Compensazione che scatterà entro il limite pari all’ammontare dei crediti
stessi, aumentato dell’Iva e del contributo previdenziale per gli avvocati.
La
cessione dei crediti potrà anche essere solo parziale e comunque per quei
crediti rispetto ai quali non è stata presentata contestazione. L’emendamento
mette a disposizione un budget di spesa di 10 milioni di euro all’anno e adesso
dovrà essere sottoposto all’esame della commissione Bilancio.
E
tra gli emendamenti alla legge di Stabilità se ne segnalano altri due di
particolare interesse per gli avvocati. Con il primo si prevede un’estensione
della possibilità di trattazione orale della causa anche per le controversie in
discussione davanti al collegio; in questo caso, infatti, quado il giudice istruttore
ritiene che la lite può essere decisa attraverso una trattazione orale rimette
la causa al collegio fissando l’udienza per la precisazione delle conclusioni e
per la discussione orale. Infine, si prevede la stabilizzazione delle
agevolazioni fiscali, previste sinora in via sperimentale, a titolo di
incentivo per la positiva conclusione delle procedure di negoziazione
assistita.
Sul
piano politico, invece, la conferenza ha fatto registrare momenti di polemica
nei confronti del Governo e del Partito democratico. All’inizio dell’intervento
del viceministro della Giustizia, Enrico Costa, la tensione che covava da ore
per l’assenza del ministro Andrea Orlando ai lavori della conferenza, si è
espressa a suo modo plasticamente con il dispiegamento di un ampio striscione
che censurava la scelta di non volere ascoltare le posizioni degli Ordini,
«essenza dell’avvocatura».
Tensione
che poi è proseguita nelle interruzioni che hanno costellato l’intervento del
responsabile giustizia del Pd, David Ermini, che ha difeso i principali
provvedimenti approvati dalla maggioranza in questo scorcio di legislatura, ma
è stato messo nel mirino, per esempio, per la decisione della legge sulla
concorrenza di permettere l’ingresso del socio di capitale negli studi forensi.
Protesta dalla quale però Mirella Casiello, presidente dell’Oua, ha preso le
distanze, «le modalità della protesta di oggi non appartengono alla nostra
cultura, comprendiamo certo l’amarezza dell’avvocatura per l’assenza del
ministro e le perplessità per alcune scelte politiche».
E
a testimoniare la fase complicata anche nei rapporto tra le associazioni, ieri
un comunicato congiunto Anf, Aiga e Camere civili, ha invitato a «non tirare il
ministro per la giacchetta» sulle elezioni forensi a tenere fermi i punti fissati
dal Tar: voto limitato, tutela delle minoranze, rispetto della parità di
genere. Punto quest’ultimo sul quale anche Casiello si è detta d’accordo.
Giovanni Negri (da Il
Sole 24 Ore del 28.11.2015)