Un protocollo contro i mancati
versamenti
Un
filo diretto Cassa Forense-Equitalia per rendere più efficace il contrasto
all’evasione dei contributi. È l’obiettivo alla base del protocollo d’intesa
siglato ieri dall’amministratore delegato di Equitalia, Ernesto Maria Ruffini,
e il presidente di Cassa forense, Nunzio Luciano.
Cassa
forense si inserisce come “apripista” nell’ambito di un protocollo nazionale di
collaborazione con la società pubblica sottoscritto dall’Adepp, l’associazione
che riunisce 19 casse di previdenza e assistenza private e privatizzate.
La
convenzione prevede, in particolare, la riscossione mediante ruolo e l’uso di
una piattaforma specifica di servizi web, disponibile sul sito www.gruppoequitalia.it
nell’area “enti creditori”, che consentirà alla Cassa di verificare in tempo
reale la situazione dei ruoli e l’attività di recupero. Un aggiornamento
costante messo anche al servizio del singolo iscritto, che potrà così avere
informazioni sulla sua posizione in modo semplice e veloce.
Cassa
forense stima che l’evasione dei contributi sia di circa 80 milioni di euro
l’anno: circa il 5% per cento su un miliardo e mezzo dovuto. «Con un
regolamento sul welfare attivo abbiamo cambiato passo in favore degli avvocati
in difficoltà economiche - spiega Nunzio Luciano - ma esistono anche degli
obblighi. L’intesa con Equitalia è coerente con i nostri intenti: mantenere la
stabilità e recuperare risorse che possono servire per aiutare chi ne ha
bisogno».
Nella
black list ci sono i grandi evasori ma anche i “morosi” per necessità «chi
guadagna tanto e non paga i contribuiti va perseguito - sottolinea Luciano -,
chi non arriva lo aiutiamo con la rateizzazione. Ma non bisogna dimenticare che
la contribuzione non è un’imposta: serve a pagare la pensione e a incrementare
il proprio salvadanaio».
Sulla
forza del web per migliorare la riscossione scommette anche l’Ad di Equitalia,
Ernesto Maria Ruffini: «L’utilizzo dei servizi presenti sul nostro sito
internet rappresenta la soluzione ottimale per rendere più efficienti i
rapporti con gli Enti creditori». Una via, secondo Ruffini, che rende più
semplice sicuro e tempestivo anche il rapporto con il contribuente che
preferisce la rete allo sportello.
Patrizia Maciocchi (da
Il Sole 24 Ore del 3.12.2015)