"Niente aggiornamento dei compensi
e taglio di 14 milioni"
Scioperano
dal 7 all'11 dicembre pubblici ministeri e giudici onorari dei tribunali civili
e penali. Rallenta inesorabilmente, per cinque giorni, la macchina della
giustizia senza il contributo essenziale di questa categoria: "Solo il
lavoro svolto dai pm onorari - spiega
Raimondo Orrù, vicepresidente di Feder. m. o. t (Federazione magistrati onorari
di tribunale) - rappresenta il 72% di
tutta l'attività definita dalle procure della Repubblica e pressoché il 100%
delle udienze monocratiche".
I
magistrati onorari incrociano le braccia perché ritengono di essere vittime, da
12 anni, di un mancato aggiornamento dei loro compensi e addirittura - spiega la Feder. m. o. t - in una
nota inviata alla presidenza del consiglio dei ministri e al Gaurdasigilli - di
un taglio di 14 milioni dai relativi capitoli di bilancio. Il che, accusa
Feder. m. o. t, significherebbe una diminuzione drastica del numero dei
magistrati onorari con una conseguente diminuzione del numero dei processi.
Inoltre la riforma presentata dal governo non riconosce la continuità dei
mandati, sostiene Feder. m. o. t, per questo ogni anno chi lavora nella
magistratura onoraria deve ricevere la proroga per poter lavorare per altri 12
mesi. Pesa poi la mancanza di ogni tutela relativa alla maternità, alla
malattia e alla previdenza pensionistica: "Siamo di fronte ad un lavoro
nero di stato", accusa Orrù.
Il
Guardasigilli, Andrea Orlando, ha convocato per il primo dicembre una riunione
con i vertici della Feder. m. o. t. Intanto la magistratura onoraria incassa un
primo punto a suo favore perché come spiegano Paolo Valerio e Raimondo Orrù,
rispettivamente presidente e vicepresidente di Feder. m. o. t : "La Commissione europea in
sede di prima valutazione ha ritenute fondate le lamentele presentate da
diversi magistrati onorari italiani, volte a sollecitare l'adeguamento
dell'Italia al Diritto dell'Unione europea, riconoscendo la violazione dei
diritti conseguenti ad ogni attività lavorativa e ancora di più a chi svolge la
delicata attività di magistrato onorario.
Giuseppe Scarpa (da
Repubblica.it del 22.11.2015)