Unificato l'albo dei difensori, che
diventa nazionale
Il
Consiglio dei ministri si è riunito in serata, dopo il primo scrutinio per
l'elezione del presidente, e ha dato il via libera definitivo al riordino della
difesa d'ufficio, approvando il relativo decreto legislativo. Un ulteriore
tassello per il completamento della "nuova disciplina dell'ordinamento
della professione forense", si legge nel comunicato finale del cdm. E'
prevista l'unificazione dell'elenco dei difensori d'ufficio (ora tenuto presso
ciascun consiglio dell'ordine circondariale) su base nazionale, attribuendo al
Consiglio nazionale forense la competenza sulle iscrizioni e sul periodico
aggiornamento.
Per
assicurare la qualificazione professionale, sono poi previsti criteri più
rigorosi per l'iscrizione, richiedendo che i corsi di aggiornamento abbiano
un'adeguata durata e un esame finale. Inoltre - tra l'altro - è elevata a
cinque anni la pregressa esperienza professionale in materia penale richiesta
per l'iscrizione ed è stabilito, quale ulteriore alternativa, il titolo di
specialista in diritto penale, la cui regolamentazione è in via di
completamento.
In
via transitoria si prevede che i professionisti attualmente iscritti agli
elenchi tenuti dai consigli dell'ordine siano iscritti automaticamente
all'elenco nazionale con l'onere di dimostrare, alla scadenza del periodo di un
anno dalla data di entrata in vigore del decreto, la presenza dei requisiti
richiesti dalla nuova disciplina per il mantenimento dell'iscrizione. Il testo
è tornato all'esame del Consiglio dei Ministri dopo aver acquisito i pareri
delle competenti commissioni parlamentari (Giustizia e Bilancio) di Camera e
Senato e averne recepito le condizioni.
repubblica.it
(da oua.it del 30.1.2015)