Aumenta
di un terzo il compenso professionale al legale che consente di far decidere
subito la causa, grazie alla fondatezza della difesa, senza bisogno di fase
istruttoria. Lo ha stabilito il Tribunale di Verona, nella sentenza n. 1153 del
23 maggio 2014, attestandosi tra i primi giudici ad applicare il nuovo decreto
ministeriale n. 55/2014 sulle parcelle degli avvocati entrato in vigore lo
scorso 3 aprile.
Nel
caso portato alla sua attenzione, il Tribunale ha deciso di premiare la difesa
della resistente, applicando l'art. 4, co. 8, del d.m. perché considerata
"manifestamente fondata" e in grado di dimostrare, viceversa, la
palese infondatezza della domanda di parte attrice.
Richiamando
testualmente il parere del Consiglio di Stato e la relazione ministeriale al
decreto, il Tribunale scaligero ha affermato che la norma ha la duplice
finalità non solo di "scoraggiare pretestuose resistenze processuali"
ma soprattutto di "valorizzare, premiandola, l'abilità tecnica
dell'avvocato che, attraverso le proprie difese, sia riuscito a far emergere
che la prestazione del suo assistito era chiaramente e pienamente fondata
nonostante le difese avversarie". Principi applicabili ai casi in cui
"il difensore di una parte riesca a far emergere la fondatezza nel merito
dei propri assunti, e specularmente l'infondatezza degli assunti di
controparte, senza dover ricorrere a prove costituende e quindi solo grazie al
proprio apporto argomentativo", come avvenuto, secondo il tribunale nel
caso di specie, con la causa giunta a decisione senza svolgimento di attività
istruttoria, determinando pertanto la congrua applicazione dell'aumento del
compenso previsto dall'art. 4, comma 8, del d.m. n. 55/2014.
(Da studiocataldi.it)