Sulla geografia giudiziaria la
commissione ministeriale
stila un documento di propaganda
«Sembra
una difesa d’ufficio o un libro dei sogni: il documento redatto dalla
Commissione di monitoraggio ministeriale non solo non convince ma omette le
criticità e quindi impedisce di intervenire per risolvere costruttivamente i
problemi emersi sul territorio. Non solo: ammette che la ragione della chiusura
di sezioni distaccate e tribunali non era il risparmio di risorse, come
propagandato allora e come recepito dalla stessa Corte Costituzionale nella
motivazione che ha portato a respingere il ricorso di incostituzionalità.
Questa relazione, purtroppo, è in controtendenza con l’atteggiamento fin qui
mostrato dal Ministro Orlando in altri ambiti. Chiediamo il suo intervento:
serve una verifica reale sul campo con il coinvolgimento dell’avvocatura” con queste parole, Nicola Marino, presidente
dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura, boccia la relazione redatta dalla
Commissione Ministeriale incaricata di monitorare lo stato di attuazione della
riforma della geografia giudiziaria. “Ci
si aspettava una analisi obiettiva, completa e realistica dello stato dell'arte
- denuncia l'Oua - ci si è trovati invece di fronte ad una specie di difesa
d'ufficio dell'operato dei "burocrati" del Ministero, animata più
dalla preoccupazione di controbattere "a prescindere" alle mille
critiche sollevate da COA, enti locali, comitati cittadini e rappresentanti
politici, che dall'intento di verificare realmente la sussistenza delle
criticità sollevate”. Per l'Oua l'indagine "brilla" soprattutto per
genericità ed incompletezza, si riferisce solo a una parte delle sedi
interessate, non riporta un solo dato numerico o statistico, espone tesi apodittiche
e indimostrate. In compenso, e a conferma di quanto si evidenzia da anni:
• viene definitivamente confermato che
l'obiettivo della riforma non è il risparmio (e ciò in piena contraddizione con
quanto affermato dalla Consulta per sostenerne la legittimità);
• si ammette l'insostenibile aumento dei
costi di notifiche e pignoramenti, senza indicare alcuna soluzione (il vero
problema sono infatti i pignoramenti, rispetto ai quali non inciderà
minimamente la notifica telematica invocata dalla relazione);
• si ammette che la drammatica
situazione di sottodimensionamento degli organici è idonea a determinare a
breve il collasso del sistema;
• si conferma la volontà politica di
sacrificare la giustizia di prossimità, e le zone più disagiate e
problematiche, in nome di un'efficienza in realtà inesistente;
• si ammette che i criteri dettati dalla
legge delega non sono stati rispettati.
Per
l'Oua in definitiva il quadro tracciato dalla Commissione e le conclusioni cui
essa perviene, non corrispondono minimamente alla situazione disastrosa che gli
avvocati e i cittadini sono costretti a sopportare quotidianamente in tutta
Italia e che da tempo viene denunciata dalle Commissioni Giustizia
parlamentari, in particolare quella del Senato. Per questa ragione,
quindi, Marino, chiede che il Ministro,
nell'ottica di rinnovata collaborazione che sta caratterizzando in questa fase
i rapporti con l'Avvocatura, intervenga personalmente e disponga un monitoraggio
dello stato della riforma più esaustivo e statisticamente più completo. E che
voglia, altresì, nell'immediato ascoltare ufficialmente il parere e le ragioni
delle rappresentanze nazionali forensi, immotivatamente escluse dai lavori
della Commissione.
Luigi Berliri (da
Mondoprofessionisti del 18.6.2014)