Comm.
Trib. Prov. Como, sez. III, sent. 4.9.2014 n° 409
È
illegittima la cartella esattoriale di Equitalia se il calcolo degli interessi
non è chiaro.
A
tali conclusioni è giunta una recente pronuncia della Commissione Tributaria
Provinciale di Como (sentenza n. 409/03/14, depositata il 4/09/2014), dove si
chiarisce che “… nonostante la ingente esposizione di interessi e sanzioni
pecuniarie afferente al debito tributario, alcun dettaglio viene fornito circa
il calcolo di detti accessori (durata del ritardo e tasso di interessi), il che
impedisce al contribuente di verificare la correttezza del relativo calcolo, e
quindi, comporta la nullità della cartella”.
I
Giudici di Como, dunque, recepiscono in pieno i dettami della Suprema Corte,
secondo la quale è illegittimo l’atto tributario laddove non consente al
contribuente di poter operare qualsivoglia controllo in merito all’operato
della Amministrazione Finanziaria (sent. Corte Cassazione n. 8651/2009).
Emerge,
quindi, un principio fondamentale secondo cui non esiste una presunzione di
legittimità delle somme pretese dal Fisco, ciò significa che il contribuente
non deve prendere per verità assoluta quanto gli viene richiesto
dall’Amministrazione finanziaria ma anzi deve essere messo nelle condizioni di
verificare ogni singolo centesimo richiesto.
Alla
luce delle predette pronunce, ci si augura che il concessionario della
riscossione possa rendere più chiari gli atti che invia al contribuente, nel
pieno rispetto dei principi espressi dallo Statuto dei Diritti del Contribuente
(si veda articolo 7 della Legge n. 212/2000).
(Da Altalex del 24.2.
2015. Nota di Matteo Sances)