martedì 11 novembre 2014

Compensi anche per tempo dedicato a mancato cliente

Cass. Civ. sent. n. 22737 del 27.10.2014

L’avvocato che impegni il proprio tempo e le proprie competenze professionali, anche in assenza di un conferimento formale dell’incarico, ha diritto al compenso secondo il tariffario forense.

Così ha deciso la Corte di Cassazione, con ordinanza n. 22737 del 27 ottobre 2014, dando partita vinta a un legale nei confronti di una società che si opponeva al decreto ingiuntivo emesso dal giudice di pace di Pisa per il pagamento di prestazioni professionali.

Rigettate le proprie istanze in primo grado, la società presentava appello, asserendo di non aver mai conferito alcun mandato all’avvocato e che lo stesso non aveva mai effettuato prestazioni professionali in suo favore.

Ma il legale aveva un asso nella manica: aveva conservato i documenti (nella specie un atto di citazione per una causa già pendente) che i rappresentanti della società avevano portato presso il suo studio per visionarli in vista di un possibile procedimento giudiziale, nonché la missiva con la quale lo stesso avvocato invitava la società a formalizzare l’incarico professionale.

Da qui la prova decisiva, che il legale aveva impiegato tempo nello studio della questione e per quello andava pagato, giacchè, come affermato dai giudici di merito: “non si trattò di un mero colloquio informativo ma vennero sottoposti all’attenzione del legale atti giudiziari ancora in possesso in copia dell’avvocato e prodotti in giudizio, al fine di ottenere un parere e in vista di un futuro mandato professionale”.

Confermando le statuizioni di primo e secondo grado, la Cassazione ha ritenuto evidente la sussistenza di un rapporto professionale tra la società e il legale, con il conferimento di un incarico “avente ad oggetto un parere professionale in merito ad una causa già pendente”.

Pertanto, ha concluso la S.C., rigettando il ricorso, “il professionista per aver impegnato il proprio tempo e le proprie competenze professionali” aveva maturato, senza alcun dubbio, il diritto al compenso sulla base delle tariffe forensi.


(Nemes 7.11.2014 – da studiocataldi.it)