venerdì 10 luglio 2015

Ddl concorrenza, chiesto lo stralcio per notai e avvocati

Alla fine potrebbero portare a casa un buono risultato sia gli avvocati sia i notai. Ieri la commissione Giustizia della Camera ha votato, a larghissima maggioranza, il parere sul disegno di legge concorrenza. E ha fissato una serie di condizioni. Che, per quanto riguarda i professionisti, prevede da una parte lo stralcio dell’ingresso dei soci di capitale nelle società tra avvocati e, dall’altra, sopprime l’estensione ai legali delle autentiche per il trasferimento degli immobili sotto i 100mila euro e la possibilità di costituire una srl con scrittura privata. Le condizioni adesso saranno tradotte, spiega il relatore al disegno di legge, Giuseppe Guerini (pd), in emendamenti al testo da presentare la prossima settimana. Le proposte porteranno la sua firma e Guerini lascia capire che, visto il consenso trasversale, ci sono buone chance di approvazione.
Lo stralcio della norma sulle società tra avvocati prevede la sostituzione con una delega assai dettagliata che ammette l’esercizio della professione forense in forma associata (società di persone, di capitali o cooperative), a patto che i soci, rappresentativi di almeno i due terzi del capitale sociale, siano avvocati iscritti all’Albo oppure avvocati e altri professionisti; l’organo di gestione della società dovrà poi prevedere che i suoi componenti non possono essere estranei alla compagnie sociale.

Per la commissione è importante evitare che la partecipazione alle società professionali che svolgono attività forense senza mettere precisi limiti soggettivi «possa trasformare tale società in mere imprese con fini di lucro che, in alcuni casi, potrebbero non essere compatibili con quello che rappresenta il fondamentale principio che dovrebbe ispirare l’attività dell’avvocato: la tutela del diritto di difesa del proprio cliente».

Tra le prime reazioni quella dell’Oua che, per bocca della presidente Mirella Casiello, sottolinea come «l’Oua, sulla base delle indicazioni degli Stati generali dell’avvocatura e delle mozioni del Congresso Forense ha posto in un’audizione la necessità dello stralcio dell’articolo 4 bis, proposta che è stata in parte recepita. La Commissione chiede, infatti, di introdurre la materia in una delega al Governo, tenuto conto di un principio fondamentale per la professione forense e cioè “la tutela del diritto difesa del proprio cliente”, ma anche della vigente legge professionale». Forti invece le critiche di Casiello sulla cancellazione dell’apertura agli avvocati sul fronte delle autentiche, una decisione che «continua a limitare fortemente la libertà di scelta dei cittadini.

Ma su questo punto il parere della commissione ricorda che l’introduzione di un sistema «semplificato» in ragione del minore valore del bene, esporrebbe il trasferimento a gravi rischi di incertezza giuridica, in violazione dell’articolo 3 Costituzione, configurando un regime di certezza «affievolita» per gli immobili di modesto valore economico.

E ieri sui temi della salvaguardia dei diritti in un quadro sempre difficile per il sistema economico, il presidente del Cnf Andrea Mascherin ha incontrato il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan.


G. Ne. (da Il Sole 24 Ore del 10.7.2015)