Alla
fine potrebbero portare a casa un buono risultato sia gli avvocati sia i notai.
Ieri la commissione Giustizia della Camera ha votato, a larghissima
maggioranza, il parere sul disegno di legge concorrenza. E ha fissato una serie
di condizioni. Che, per quanto riguarda i professionisti, prevede da una parte
lo stralcio dell’ingresso dei soci di capitale nelle società tra avvocati e, dall’altra,
sopprime l’estensione ai legali delle autentiche per il trasferimento degli
immobili sotto i 100mila euro e la possibilità di costituire una srl con
scrittura privata. Le condizioni adesso saranno tradotte, spiega il relatore al
disegno di legge, Giuseppe Guerini (pd), in emendamenti al testo da presentare
la prossima settimana. Le proposte porteranno la sua firma e Guerini lascia
capire che, visto il consenso trasversale, ci sono buone chance di
approvazione.
Lo
stralcio della norma sulle società tra avvocati prevede la sostituzione con una
delega assai dettagliata che ammette l’esercizio della professione forense in
forma associata (società di persone, di capitali o cooperative), a patto che i
soci, rappresentativi di almeno i due terzi del capitale sociale, siano
avvocati iscritti all’Albo oppure avvocati e altri professionisti; l’organo di
gestione della società dovrà poi prevedere che i suoi componenti non possono
essere estranei alla compagnie sociale.
Per
la commissione è importante evitare che la partecipazione alle società
professionali che svolgono attività forense senza mettere precisi limiti
soggettivi «possa trasformare tale società in mere imprese con fini di lucro
che, in alcuni casi, potrebbero non essere compatibili con quello che rappresenta
il fondamentale principio che dovrebbe ispirare l’attività dell’avvocato: la
tutela del diritto di difesa del proprio cliente».
Tra
le prime reazioni quella dell’Oua che, per bocca della presidente Mirella
Casiello, sottolinea come «l’Oua, sulla base delle indicazioni degli Stati
generali dell’avvocatura e delle mozioni del Congresso Forense ha posto in
un’audizione la necessità dello stralcio dell’articolo 4 bis, proposta che è
stata in parte recepita. La
Commissione chiede, infatti, di introdurre la materia in una
delega al Governo, tenuto conto di un principio fondamentale per la professione
forense e cioè “la tutela del diritto difesa del proprio cliente”, ma anche
della vigente legge professionale». Forti invece le critiche di Casiello sulla cancellazione
dell’apertura agli avvocati sul fronte delle autentiche, una decisione che
«continua a limitare fortemente la libertà di scelta dei cittadini.
Ma
su questo punto il parere della commissione ricorda che l’introduzione di un
sistema «semplificato» in ragione del minore valore del bene, esporrebbe il
trasferimento a gravi rischi di incertezza giuridica, in violazione
dell’articolo 3 Costituzione, configurando un regime di certezza «affievolita»
per gli immobili di modesto valore economico.
E
ieri sui temi della salvaguardia dei diritti in un quadro sempre difficile per
il sistema economico, il presidente del Cnf Andrea Mascherin ha incontrato il
ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan.
G. Ne. (da Il Sole 24
Ore del 10.7.2015)