MIRELLA CASIELLO, OUA: "NECESSARIE
DIVERSE MODIFICHE, A COMINCIARE DAL TRIBUNALE PER LA FAMIGLIA. DIVERSE
CRITICITÀ PER ESEMPIO SUL PCT. SENZA PERSONALE E RISORSE, PERÒ, SIAMO DESTINATI
AL FALLIMENTO. QUESTA SAREBBE LA DICIOTTESIMA RIFORMA
PROCEDURALE IN 9 ANNI"
Una
delegazione dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura – O.U.A. – composta dal
Tesoriere, Paolo Ponzio, e dal Coordinatore Processo Civile, Michele Draghetti
è stata ascoltata sul ddl delega sul processo civile, in Commissione Giustizia
della Camera. Consegnato un documento tecnico.
Le
premesse avanzate dalla rappresentanza politica dell’Avvocatura sono chiare: è
necessario modificare diversi aspetti della delega, fondamentale che gli
avvocati siano, poi, coinvolti nella definizione dei decreti attuativi.
Secondo
il presidente dell’Oua, Mirella Casiello, «va apprezzata l’ispirazione di fondo
della proposta di legge delega di invertire la tendenza, consolidata negli
ultimi venti anni, di predisporre riforme prevalentemente finalizzate a
scoraggiare il ricorso alla Giurisdizione con provvedimenti che hanno compresso
progressivamente il diritto di difesa e hanno comportato aumenti sempre più
onerosi dei costi di accesso alla Giurisdizione. Ma è anche bene ricordare che
in meno di dieci anni sono già 17 le riforme procedurali e siamo sempre al
punto di partenza. Questo sarebbe il diciottesimo tentativo».
«Va
ribadito, infatti - prosegue - che qualsiasi intervento di natura processuale
che non sia accompagnato da investimenti sul personale giudiziario e
amministrativo, sulla loro formazione, sulle strutture e sulle infrastrutture
tecniche del processo telematico, non potrà mai assicurare l’effettività della
tutela giurisdizionale e dei diritti, che è, e deve rimanere, il fine
principale di ogni intervento».
In
merito ai contenuti del ddl delega, l’OUA nel documento consegnato alla
Commissione si segnalano diversi aspetti. Ne citiamo solo alcuni, tra questi si
sottolinea la "condivisa finalità di pervenire ad un modello processuale,
tendenzialmente unico, ma flessibile rispetto alle peculiarità di ciascuna
controversia, rende necessario che sia valorizzato l’istituto del 'calendario
del processo' (oggi disciplinato dall’articolo 81bis Disposizioni di Attuazione
del Codice di Procedura Civile) di modo che, nel rispetto del principio del
contraddittorio, Giudice ed Avvocati assumano e condividano la responsabilità
dei tempi del processo; in questa prospettiva, eventuali violazioni, non
giustificate, devono costituire elemento di valutazione non solo disciplinare,
ma anche ai fini della valutazione della professionalità e dell’assunzione di
incarichi direttivi e semi-direttivi dei Magistrati.
Si
ricorda come l’adeguamento delle norme processuali all’introduzione del
processo civile telematico, "imponga l’adozione di un unico modello
processuale valido per ogni grado di giudizio, il che rende necessaria la
valorizzazione dell’istituto del 'calendario del processo' di modo che Giudice
e Avvocati si assumano e condividano la responsabilità dei tempi del processo;
in questa prospettiva, eventuali violazioni non giustificate devono costituire
elemento di valutazione non solo disciplinare, ma anche professionale
nell’ottica di assunzione di incarichi direttivi e semi-direttivi dei
Magistrati".
Non
convince invece "la generalizzazione della provvisoria esecutorietà delle
sentenze diverse da quelle di condanna, giacché mentre non ha alcun effetto
benefico sul tempo del processo, rischia di innescare 'focolai' di ulteriore
contenzioso per l’ipotesi di riforma della sentenza nei successivi giudizi di
impugnazione".
Infine,
la riforma delle competenze in tema di “famiglia” per l’Oua deve
necessariamente "mirare al superamento dello status quo con l’istituzione,
senza ulteriori ripensamenti, di “sezioni specializzate”, anche per la materia
penale, in tutti i tribunali ordinari", superando il modello vigente.
(Da newsletter OUA del
4.6.2015)