E' il Comune a rispondere dei danni provocati, durante spettacoli e concerti, nelle pubbliche piazze per la caduta di impalcature addosso al pubblico. Questo anche nel caso in cui l'ente locale abbia appaltato ad una società esterna l'organizzazione dell'evento. A sottolinearlo è la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 3951/2012.
Il caso. Un bambino veniva travolto dal crollo di un'impalcatura durante il concerto di Albano e Romina. I genitori del piccolo avevano iniziato la lunga battaglia per ottenere il risarcimento dei danni fisici subiti dal figlio, nel 1996. In primo grado il tribunale aveva condannato il Comune «per omessa adozione di misure idonee a garantire la sicurezza del pubblico spettacolo». Invece la Corte d'appello di Messina, il 14 ottobre 2008, aveva addossato la responsabilità del crollo alla società che aveva organizzato il concerto sostenendo che si trattava di un «evento imprevedibile ed eccezionale» essendo stato il crollo dell'impalcatura «determinato dalla ressa degli spettatori». Questo verdetto viene però ribaltato in Cassazione.
Il giudizio di legittimità. La Suprema Corte, infatti, ha accolto il ricorso dei genitori di e ha sottolineato che il Comune, anche quando appalta le serata di intrattenimento, rimane «custode della piazza e dell'opera sulla stessa realizzata», e oltre a garantire la «stabilità delle strutture e procedere al loro preventivo collaudo», è tenuto anche a «garantire che la struttura sia preservata da una anomala sua utilizzazione e ad apprestare le misure tecniche e logistiche idonee a garantire la sicurezza e il sereno andamento degli spettacoli». Il Comune, conclude la Cassazione riaprendo questa vicenda e disponendo un processo d'appello bis, può essere esentato dalla condanna al risarcimento solo quando prova di aver preso tutte le precauzioni necessarie a scongiurare incidenti.
(Da avvocati.it del 10.4.2012)