Un
disegno di legge che assegni nuove funzioni agli avvocati per ridurre il carico
giudiziario. Lo propone l'Associazione nazionale avvocati italiani, insieme al
Movimento forense, che si schierano a sostegno delle iniziative parlamentari
volte a introdurre due nuovi istituti: il pignoramento in proprio e l'accesso
alle banche dati da parte degli ordini forensi. Si tratta, nel dettaglio, di
emendamenti alla legge fallimentare proposti a suo tempo dal Movimento 5 stelle
che il presidente Anai, Maurizio De Tilla, ha deciso di far propri e di
raccogliere in un disegno di legge. A partire dalla «estensione della facoltà
di cui alla legge sulle notifiche in proprio anche ai pignoramenti che si
eseguono mediante notificazione di un atto (pignoramento presso terzi,
pignoramento immobiliare, nuovo pignoramento automobilistico, pignoramento di
navi ed aeromobili, di quote sociali, di titoli di proprietà industriali)».
Necessaria, secondo Anai, anche l'estensione agli Ordini circondariali forensi
della facoltà di accesso alle banche dati ex art. 492 bis cpc. Secondo De Tilla
«l'introduzione di questi nuovi istituti è finalizzata da un lato ad ampliare
le attribuzioni degli avvocati nel processo di esecuzione civile, con massima
garanzia di competenza e tutela dei diritti degli interessati, e dall'altro a
rendere più snella l'esecuzione dei pignoramenti, da sempre disagevole». L'Anai
chiede inoltre che sia affidata agli avvocati, la emissione di decreti
ingiuntivi non esecutivi, oltre che la intimazione con convalida della licenza
per finita locazione e dello sfratto, salvo la opposizione da presentare entro
il termine di trenta giorni. Secondo De Tilla sarebbe inoltre da valutare «la
possibilità per gli avvocati di svolgere funzioni di responsabilità
certificativa ed autorizzazione in materia di volontaria giustificazione».
Mario Valdo (da Italia
Oggi)