L'AIGA boccia il regolamento del CNF sulle specializzazioni
di Giuseppe Sileci (Presidente Aiga) da Mondoprofessionisti 164 del 27.9.2010
Sono molto sorpreso nell’apprendere che il CNF, approvando il Regolamento sulle specializzazioni forensi, abbia introdotto un regime transitorio, consentendo la specializzazione “ope legis” degli avvocati più anziani. Esonerando dalla frequenza del corso di formazione gli avvocati con oltre 20 anni di iscrizione all’albo ed imponendola solo agli iscritti più giovani, si garantisce ai primi un enorme vantaggio competitivo perché si gravano di obblighi e relativi oneri, economici e non solo, unicamente i secondi, ossia coloro che hanno redditi più bassi ed oltretutto in costante calo. L’AIGA si è sempre battuta per l’obbligatorietà della formazione ed è da sempre favorevole alle specializzazioni, ma non può consentire che all’interno del ceto forense, la cui componente giovane costituisce più del 60% degli iscritti, si attuino scelte regolamentari gerontocratiche, così perpetuando un’abitudine che sta condannando il nostro Paese ad un inesorabile arretramento economico-sociale. Avevamo anche suggerito di prevedere specializzazioni più moderne, quali il diritto ambientale, che si caratterizzano per la loro multidisciplinarietà ma il CNF ha optato per specializzazioni molto tradizionali determinando, forse involontariamente, una disparità di trattamento tra civilisti, i quali potranno essere specializzati in una determinata materia, e i penalisti amministrativisti e tributaristi, i quali potranno spendere una specializzazione “generalista” in diritto penale, amministrativo o tributario. L’Associazione Italiana Giovani Avvocati, quindi nel ribadire la piena contrarietà ad una disciplina che ostacola la crescita lavorativa dei giovani, chiede di essere immediatamente sentita dal CNF sul Regolamento approvato ieri affinché se ne adegui il contenuto alle reali esigenze dell’intera categoria.